Sono 53 i buyer provenienti da varie parti d’Europa e del mondo che si sono ritrovatia Siena, al Santa Maria della Scala, nella rinnovata sala Italo Calvino, che ha ospitato la prima edizione della manifestazione BuyFood Toscana. Un “evento-zero”, nato a seguito del successo avuto e riscosso dal Buywine, che ha convinto la Regione ad organizzare un momento d’incontro dedicato anche al grande cibo del territorio. Un’eccellenza toscana, naturalmente, che attira e richiama persone nel nostro territorio sia per fini turistici che commerciali.
L’amministrazione senese ha cercato di portare proprio a Siena questa prima edizione del Buyfood, e ci è riuscita giocando la carta della sala congressi appena predisposta per dare vita a convegni ed eventi che possano ospitare oltre trecento persone. Così la vetrina internazionale del cibo toscano si è tenuta proprio nella città del Palio. Un bel risultato, anche perché l’evento va a riportare l’attenzione su un luogo importante della città che per troppi anni è rimasto chiuso ed inutilizzato. L’appuntamento è stato realmente internazionale, i buyer provenivano infatti dai “quattro angoli” del pianeta: Australia, Brasile, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi, Giappone, Hong Kong, Israele, Russia, Stati Uniti d’America.
Secondo i dati Ismea elaborati per Buyfood Toscana 2019, il valore delle eccellenze alimentari regionali è di 111 milioni di euro ogni anno. Se vi aggiungiamo anche il settore panetteria e pasticceria, il dato sale fino ai 130 milioni di euro annui. La provincia toscana che ricava il maggior valore dai prodotti con indicazioni geografiche e denominazioni di origine è quella grossetana con 35 milioni di euro ogni dodici mesi. Siena è seconda: nel senese grazie alle eccellenze alimentari arrivano 24 milioni di euro all’anno. Segue Arezzo con 18 milioni. Il settore agroalimentare toscano genera complessivamente un valore aggiunto di 3,5 miliardi di euro impiegando circa 74mila persone. Il maggior mercato per la vendita rimane quello degli Stati Uniti d’America, che “assorbono” il 38% delle esportazioni; la quota della Germania è pari al 21%, il 13% dei prodotti alimentari di eccellenza vengono venduti nel Regno Unito, il 5% nel Canada e il 3% in Giappone. A tutto questo vanno poi aggiunti i grandiosi dati del vino toscano e italiano. L’intero dato nazionale relativo al settore food & wine dop e igp vale infatti oltre 15 miliardi di euro. L’Italia vanta il primato dei prodotti riconosciuti a livello europeo nel food, seguita da Francia, Spagna, Grecia, Portogallo.
Fonte: Corriere di Siena