Dop economy: in Campania i prodotti tutelati dai consorzi valgono quasi 900 milioni di euro. Caserta battistrada con la Mozzarella di Bufala Campana DOP, la Pasta di Gragnano IGP spinge il napoletano.
I tecnici la chiamano Dop Economy, ossia la produzione agroalimentare tutelata dai marchi europei DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) ed STG (Specialità Tradizionale Garantita). In termini di scontro commerciale, è una sorta di scudo che viene dato ai prodotti di alta qualità italiani per differenziarli dalle commodity ossia, in parole povere, l’unico strumento a disposizione per difendere e far sviluppare i prodotti europei nell’ambito della competizione globale.
Essendo l’Europa il mercato più ricco, ed essendo aumentata la propensione del consumatore medio a fare scelte che tutelino la salute, è ovvio che questi marchi sono un indicatore dello stato di salute e soprattutto di modernità in cui versano le diverse economia agroalimentari nazionali. Non a un caso che in testa per numero di DOP e IGP troviamo proprio il nostro paese, con 326 marchi europei riconosciuti sul cibo e 529 sul vino, seguito da Francia (274 e 441), Spagna (215 e 146) e Grecia (117 e 147).
Parliamo insomma della base su cui si fonda la reputazione del made in Italy a tavola che in termini di export si traduce in circa 64 miliardi, record assoluto dello scorso anno, e in altrettanti basati sul cosiddetto “italian sounding” e vede protagonisti, spesso e volentieri, proprio gli stessi italiani.
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Entrando nei numeri, l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita ci dice che la Dop Economy nel 2023 ha toccato il record di 20,2 miliardi di euro e in questa partita la Campania gioca un ruolo importante perché è l’ottava regione e la prima del Mezzogiorno con un valore che sfiora i 900 milioni prodotto da 58 filiere di cibo e di vino. Ma se esaminiamo solo il cibo, la Campania sale al terzo posto. Insomma una realtà decisamente tonica con una crescita del 9,4% pari al 14% del totale che sfiora i 6 miliardi.
Le prime province per impatto economico sono Caserta (321 milioni) e Napoli (296), seguite da Salerno (188), Benevento (58) e Avellino (34). Le filiere più importanti sono i formaggi, tra cui rientra la Mozzarella di Bufala Campana DOP che in assoluto è il quarto consorzio più grande in Italia nel food (54%), la pasta (30%), il vino (12%) e gli ortofrutticoli(4%).
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Fonte: Il Mattino