Il Mattino
II consorzio dello sfusato, con De Riso nuovo presidente salgono a 300 i soci. Il mitico Sal creatore dei «Dolci del Sole», ora presenta il piano la valorizzazione del settore in principio furono solo in 25 a credere che un’attività consortile avrebbe potuto rilanciare il frutto simbolo della Costa d’Amalfi appena fregiato del marchio IGP. Erano gli anni Novanta e il limone non godeva ancora dell’appellativo di «oro giallo della Divina». Da secoli macchia i giardini pensili scavati lungo i fianchi delle rocce presentandosi come emblema di un’agricoltura eroica, oggi tramandata più per passione che per business. Ma in un’epoca di libero mercato in cui bisogna fare i conti con la concorrenza a prezzi stracciati di alcuni paesi non comunitari (secondo i dati dello Stapa Cepica sarebbero transitati nel solo porto di Salerno ben 6500 quintali di limoni provenienti dall’Argentina) è più che mai necessario rilanciare marchi di qualità e prodotti tipici. La vera sfida del limone IGP è appena cominciata e a ingaggiarla attraverso quel molo di ambasciatore della Costa d’Amalfi nel mondo è il maestro pasticciere Salvatore De Riso, a cui il consorzio dello «sfusato amalfitano» ha affidato la presidenza.