Panorama
Per stabilire che si tratta di un alimento speciale basta un assaggio. Ma ora la sua unicità organolettica e chimica potrebbe essere sancita anche dalla Russia con l’inserimento del Grana Padano DOP tra i prodotti speciali destinati a categorie di consumatori a rischio. Una mossa a sorpresa che consentirebbe a questo formaggio a pasta dura (e al Parmigiano Reggiano DOP) di aggirare l’embargo in atto da poco più di un mese nel paese e di limitare i danni su un mercato che solo per il Grana Padano DOP vale 40 mila forme all’anno e vendite all’ingrosso per 13 milioni di euro. L’inserimento in questa categoria «protetta» è legata a una caratteristica intrinseca dei formaggi a lunga stagionatura
l’assenza di lattosio, che ne consente il consumo anche a soggetti allergici e intolleranti a questo zucchero. «Una qualità nota da anni a medici e alimentaristi che infatti lo inseriscono anche nelle diete più rigorose» conferma Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana padano. «Ora stiamo trattando con le autorità russe per sfruttare questa caratteristica con una finalità diversa: evitare un embargo assurdo». Che, oltre a bloccare l’export dei nostri formaggi più blasonati, sta avendo ripercussioni in patria: l’aumento delle scorte a magazzino ha fatto scendere il prezzo di vendita del Grana Padano DOP di 20 centesimi al chilo, con un impatto negativo per i produttori di 36 milioni di euro.