La questione ambientale è una delle priorità del Consorzio Grana Padano che sta spingendo gli associati verso l’analisi dell’impronta ambientale delle produzioni attraverso un progetto internazionale. L’obiettivo è confermare la fiducia del consumatore, non solo sulle qualità intrinseche del Grana Padano, ma anche sulla sostenibilità ambientale dei processi produttivi.
La produzione di formaggi dop è fondamentale per sostenere la zootecnia da latte nazionale. Alla luce delle tante sfide che il settore si trova ad affrontare, dalla questione ambientale, fino all`emergenza Covid-19 abbiamo voluto incontrare il neopresidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, Renato Zaghini.
Presidente che peso ha la questione ambientale per il Consorzio?
Per la filiera del Grana Padano, come per tutto il settore zootecnico, vi sono questioni urgenti da affrontare, a partire dalle emissioni dirette di gas effetto serra prodotte dalle attività agricole, che rappresentano il 10-12% delle emissioni totali a livello mondiale e impongono di intervenire al più presto al fine di mitigare l`effetto negativo sull`ambiente anche del settore lattiero-caseario, attraverso un`analisi che includa tutta la filiera per trovare soluzioni di efficienza coordinate. Per questo abbiamo istituito un tavolo di lavoro con il mondo della ricerca, vogliamo aprire un confronto serio e costruttivo sui temi ambientali, perché vogliamo che il Grana Padano DOP sia per il consumatore garanzia di qualità e di sostenibilità. L’obiettivo del Consorzio è di promuovere l’applicazione dell’impronta ambientale (Pef) tra i consorziati. Stiamo sviluppando una strategia di lungo termine per guidare i produttori nel miglioramento delle loro prestazioni ambientali. A testimoniare il nostro impegno sul fronte ambientale è la partecipazione al progetto Life TTGG che porterà allo sviluppo di un software di supporto per le decisioni ambientali (SSDA), in grado di assistere le aziende nella valutazione dell`impronta ambientale dei prodotti (Pef) e di incentivarne la riduzione.
Il progetto Life TTGG vede il Consorzio di tutela del Grana Padano impegnato con 19 tra caseifici, confezionatori e stagionatoci e 68 stalle al fianco di partner internazionali come il Comité interprofessionnel de gestion du comté (Francia), OriGin – ong per la tutela delle indicazioni geografiche (Svizzera), Cniel – Centre national interprofessionnel de l’economie laitière (Francia), e nazionali quali l`Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Enersem – Spin off del Politecnico di Milano, Qualivita – Fondazione per la protezione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità, coordinati dal capofila del progetto, il Politecnico di Milano.
I consumi di Grana Padano DOP sono in costante aumento.
Nel 2019 la produzione è salita a 5.164.759 forme (+4,7% sul 2018). Nei primi nove mesi del 2020 la crescita è stata più contenuta, con un aumento complessivo del 2,63% sino a 4.019.249 forme. Sui dati dei prossimi tre mesi peserà l`effetto della pandemia e delle conseguenti chiusure di ristoranti e pubblici esercizi, del calo produttivo registrato ad agosto e a settembre e dell`andamento delle vendite nel periodo natalizio.
Sul fronte export cosa vi aspettate?
Dopo le pesanti cadute di marzo e aprile dell’export vi è stata una ripresa e i primi sette mesi dell’anno evidenziano un segno positivo (+3,75% in quantità rispetto allo stesso periodo del 2019). Sul fronte dei dazi l’elezione alla presidenza degli USA dì Joe Biden fa sperare in una nuova stagione di dialogo costruttivo tra USA e UE che porti a eliminare la quota dazi aggiunta dall`Amministrazione Trump. Per quanto riguarda la Brexit siamo preoccupati per il rischio reale di un No Deal che metterebbe a rischio il mercato del Grana Padano nel quinto Paese per ordine di importanza per l’export.
Vi preoccupa l`aumento della produzione di latte?
L`aumento della produzione dovrebbe essere accompagnato da politiche per il sostegno dei prezzi del latte al fine di evitare che un`eccessiva quantità di materia prima si riversi sulla produzione di Grana Padano DOP. I volumi di formaggio marchiato, infatti, devono restare sotto controllo e coerenti alle linee del Piano produttivo approvato nell`assemblea dello scorso giugno. Mantenere gli obiettivi fissati con il Piano produttivo favorirebbe la ripresa dei prezzi al caseificio come ha mostrato l`andamento delle quotazioni delle ultime settimane, seppure in una situazione economica complessiva difficile. Stiamo inoltre proseguendo sulla strada della valorizzazione delle produzioni a più alta stagionatura, a partire dal Riserva, e di segmenti di mercato, come il grattugiato, che stanno dando grandi soddisfazioni.
Fonte: L’informatore Agrario