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È una delle eccellenze del made in Italy agroalimentare. Prodotto, solo con latte di alta qualità di 5322 stalle italiane, in 130 caseifici (più 156 stagionatori) tra Lombardia, Veneto e le province di Cuneo e Piacenza e sottoposto ai rigidi controlli dell’omonimo Consorzio, il Grana Padano DOP è un protagonista delle tavole. Non solo le nostre. Perché circa un terzo dei 4,72 milioni di forme prodotte nel 2012 (3,477 da gennaio a settembre) da un’industria che complessivamente dà lavoro a 50mila persone, per un valore di 1,457 miliardi di euro, prendono la via dell’estero. E se il trend delle vendite in Italia, causa la crisi dei consumi, è leggermente in discesa, quelle fuori confine crescono con forza. E il Consorzio punta a farle crescere ancora di più investendo in promozione sui più importanti mercati europei (dalla Germania all’Inghilterra), su grandi realtà come gli Stati Uniti e su consumatori nuovi come quelli russi o cinesi. «Oltre a investire molto sulla penetrazione in Germania, che già assorbe l’8% dell’export, e dove abbiamo cominciato anche le campagne televisive, e in Inghilterra e Stati Uniti, abbiamo progetti promozionali interessanti per la Russia e la Cina – conferma Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano – facendo da apripista alle nostre aziende per lo sviluppo delle vendite.
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