Protesta degli allevatori contro la crisi del latte, a un anno dalla fine dell e quote, mentre il governo risponde con nuovi impegni. Ieri ancora una giornata calda sul fronte del latte. Protesta in piazza a Udine con allevatori, mucche e trattori, per denunciare l’emergenza che sta portando alla chiusura delle stalle e alla perdita di 120mila posti di lavoro. Sotto accusa il crollo dei prezzi pagati ai produttori (da o,44 euro al litro del 2014 all’attuale 0,33, con punte di o,3o proprio nel Friuli) e il boom di importazioni.
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina «a fianco degli allevatori», ha rafforzato il pacchetto nazionale. Si parte subito, come concordato al tavolo di filiera, con la campagna promozionale nella GDO per valorizzare il made in Italy. «La primavera del latte italiano», questo il nome dell’operazione di comunicazione che inizia questo mese, coinvolgerà migliaia di punti vendita; per ottenere maggiore incisività sarà utilizzato un logo comune da tutte le insegne che parteciperanno all’iniziativa, e che identificherà latte e derivati 100% italiano.
Il Mipaaf ha avviato anche i pagamenti dei primi 2 milioni (in anticipo di tre mesi rispetto alla tabella di marcia) del plafond dell’Ue per sostenere gli allevatori europei (il pacchetto è di 50o milioni). Nei prossimi giorni sarà sbloccata anche l’ultima tranche di 4 milioni. Si dovrebbe così avvertire l’impatto delle azioni messe in campo. Nonostante la situazione dei prezzi (l’ultima quotazione del latte spot a Lodi ha segnato il minimo storico di 242,5 euro a tonnellata, con un crollo del 32,32% rispetto a un anno fa) ieri il 9o%, dei contratti Lactalis risultava firmato.
Fonte: Il Sole 24 Ore