Nuovo quadro normativo per la difesa della proprietà intellettuale
Fondere insieme la consistenza della carne di Kobe con l’aroma fragrante e la splendida buccia dell’agrume Kito Yuzu… In Giappone vi sono numerosi prodotti agroalimentari caratteristici e di alta qualità, che hanno acquisito prestigio grazie alle condizioni naturali delle zone di origine e ai metodi tradizionali di produzione unici. Il Paese ha fondato un modello ad hoc, finalizzato sia a garantire la tutela della proprietà intellettuale dei nomi dei prodotti tipici, sia a preservare la loro unicità. Nel giugno 2015, è entrata in vigore la Legge sulla protezione dei nomi dei prodotti specifici agricoli, forestali e ittici, e degli alimenti (Legge n° 84 del 2014), denominata anche semplicemente “Legge sulle IG”. Si tratta di un sistema di tutela delle Indicazioni Geografiche (IG) sui generis, che affonda le radici nell’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPs) promosso dal WTO, e grazie al quale le denominazioni geografiche si configurano come strumento di tutela del diritto di proprietà intellettuale. Dunque, il sistema IG non solo salvaguarda i nomi dei prodotti dalle imitazioni, ma rassicura anche gli agricoltori per le loro produzioni, incoraggiandoli. [blockquote size=”fourth” align=”right” ]62 Indicazioni Geografiche registrate ad oggi in Giappone[/blockquote]In particolare, la copertura della Legge sulle IG include frutta, verdura, carne, pesce e bevande analcoliche, fino a toccare prodotti non alimentari di origine agricola, tra i quali annoveriamo le stuoie tatami e la seta grezza. Ad oggi, ben 62 prodotti agroalimentari sono stati registrati come Indicazioni Geografiche ai sensi della Legge sulle IG. In Giappone è stata registrata anche un’Indicazione Geografica italiana, ossia il Prosciutto di Parma DOP.
Gestione del sistema IG
La Legge sulle IG ha stabilito delle procedure trasparenti di registrazione delle denominazioni geografiche, tra le quali figura l’istituzione di un periodo di tre mesi di obiezione. La legge dispone inoltre di regole chiare e conformi all’Accordo TRIPs; in particolare, se le richieste del marchio a denominazione geografica presentano prodotti dai nomi generici oppure identici o simili ad altri marchi registrati, le domande devono essere rifiutate. Una volta che il prodotto viene registrato, i produttori (e un’associazione di produttori) devono portare avanti misure gestione idonee e adatte a garantirne la qualità e l’autenticità. Ciò assicura l’adesione
alle prescrizioni previste dal Disciplinare (un documento che definisce i requisiti produttivi del prodotto a denominazione). Inoltre, anche il Ministero dell’agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone (MAFF) effettua regolari controlli per verificare che la gestione del processo di produzione sia condotta correttamente. Inoltre, i prodotti registrati come Indicazioni Geografiche devono applicare il marchio IG previsto in Giappone. Esso costituisce un elemento indispensabile nel distinguere i prodotti a denominazione da tutti gli altri presenti sul mercato, ma soprattutto indica che il prodotto è strettamente legato al territorio da cui proviene. In secondo luogo, esso consente ai consumatori di riconoscere facilmente che un dato prodotto è stato registrato conformemente a quanto stabilito dal Sistema di protezione delle IG del Giappone. Nel caso in cui si riscontri un utilizzo improprio della denominazione di origine, chiunque può inviare una segnalazione al MAFF. Qualora il reclamo venga dichiarato valido, il MAFF può ordinare una rettifica sull’adozione indebita della denominazione ai produttori e distributori chiamati in causa. Infine, la Legge sulle IG proibisce agli importatori di acquisire prodotti non a norma dall’estero se registrati con la protezione giapponese. In caso di negligenza e mancato rispetto delle disposizioni, sono previste delle sanzioni, che vengono prescritte alla persona o all’azienda in questione.
Giappone e UE
Nel dicembre 2017, il Giappone e l’Unione Europea hanno portato a termine la negoziazione dell’Accordo di partenariato economico UE-Giappone, in base al quale entrambe le parti si sono impegnate a proteggere le rispettive Indicazioni Geografiche in ciascuno dei loro territori. Nel dettaglio, nell’Unione Europea verranno protette 48 IG giapponesi, mentre in Giappone verranno tutelate 71 IG dell’UE (tra le quali il Roquefort DOP francese e il Gorgonzola DOP italiano). Le procedure basilari e i livelli di protezione dei prodotti dell’Unione in Giappone sono essenzialmente gli stessi di quelli previsti dalla Legge sulle IG. Il Giappone è lieto di collaborare con l’Unione Europea per stabilire una cooperazione sempre più forte nel campo delle Indicazioni Geografiche.
cura di Makiko Shigemitsu, Ministro dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca del Giappone
Fonte: Consortium 2018/00