Corriere della sera
Gli chef del futuro, i veri professionisti, non sapranno solo di cucina e gastronomia. Ma dovranno padroneggiare solidi fondamentali di chimica, biofisica, ecologia, nutrizionistica e dietologia. Dovranno anche essere dei bravi manager, pianificare, organizzare e comunicare. Non ultimo, dovranno aver studiato antropologia, sociologia e storia, avere insomma un ampio retroterra culturale senza il quale domani non ci potrà essere «alta cucina». Detto altrimenti, per essere dei bravi e anche dei grandi cuochi, dovranno andare all’università. È sicuramente un segno dello Zeitgeist, lo spirito del tempo, che alcuni tra i migliori chef del mondo si riuniscano per due giorni a discutere di questi temi in un grande albergo di Tokyo e chiamino il loro incontro il G9 della gastronomia mondiale.