La Provincia
L’agroalimentare italiano è sotto attacco dopo le ritorsioni commerciali decise da Mosca. «Per noi questa è una sanzione particolarmente pesante. Stiamo investendo da anni in Russia con eccellenti risultati in termini di consumi, e corriamo il rischio di vedere svanire in un attimo questi sforzi economici e organizzativi che stiamo sostenendo da dopo parecchio tempo». Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, il formaggio DOP più consumato del mondo con 4 milioni e 500 mila forme all’anno, interviene così da Mosca sulle notizie dell’embargo annunciato dalla Russia. Il governo moscovita ha infatti bloccato le importazioni dai paesi che hanno imposto o appoggiato le sanzioni contro la Russia dopo la crisi in Ucraina.
Il divieto riguarda molti prodotti agroalimentari originari anche dell’Europa, tra i quali ortofrutta, carni bovine, suine e pollame, prodotti lattiero-caseari ed ittici, varie preparazioni alimentari anche a base di carni (tra cui i salumi); dura un anno dall’entrata in vigore del decreto, ma la Russia si riserva di ridurne o allungarne la durata.