Il Farro della Garfagnana IGP, grazie alla certificazione e all’impegno della Regione Toscana, da coltivazione a rischio di erosione genetica è passato da poche migliaia di metri quadrati a qualche decina di ettari di coltivazioni. E festeggia i 25 anni di IGP
Venerdì 29 ottobre, con una grande manifestazione presso il Teatro Alfieri di Castelnuovo, organizzata dal Consorzio per la tutela del Farro della Garfagnana IGP, verranno celebrati i i 25 anni della concessione del marchio IGP al farro garfagnino. Nell’occasione ci saranno i protagonisti di questa coltura, del presente e del passato, che riceveranno un attestato. Il farro è uno dei prodotti simbolo della Garfagnana, viene coltivato da sempre nei piccoli appezzamenti e rappresenta la base di alcuni dei principali piatti tradizionali.
La sua coltivazione è aumentata sensibilmente a seguito delle indicazioni della Regione Toscana che lo iniziarono a censire quale coltivazione a rischio di erosione genetica e in poco più di un decennio, si passò da poche migliaia di metri quadrati a qualche decina di ettari di coltivazioni. Nel 1996, tramite la allora Comunità Montana, oggi Unione Comuni, fu ottenuto il riconoscimento IGP. Il disciplinare prevede la coltivazione del farro in una determinata area, che va da Pieve Fosciana fino a Minucciano, secondo metodi di coltivazione biologica.
La richiesta di farro era aumentata velocemente e così si dette vita al Consorzio produttori Farro della Garfagnana, che oggi ne raccoglie gran parte. Nel 2000 venne realizzato un centro unico per la lavorazione, il confezionamento e lo stoccaggio del prodotto.
Fonte: La Nazione – Lucca