Il Sole 24 Ore
Più Nutella meno pasta. Nel bel mezzo della crisi italiana, il piacere della gola ha davvero funzionato da anti-depressivo: abbiamo consumato meno spaghetti e pane ma più marmellate e cioccolato. Secondo Iri, le vendite di prodotti dolciari in Italia valgono poco più di 7 miliardi (nell’anno terminante ad aprile 2013 nella distribuzione moderna, esclusi i discount), in flessione dello o,4%. Circa 2,2 miliardi invece valgono pasta e pane, giusto a metà. Nei primi quattro mesi dell’anno le vendite si sono un po’ appesantite, ma il trend è rimasto intatto: scivolone del 3,2% della pasta (-2,8% a volume), un -3% dei fuori pasto dolci (-1,6%), un -0,3%, dei prodotti da forno (-1,9%) ma un +4,8% degli spalmabili dolci (+1%) cioè cioccolato e marmellate. Calano anche i volumi del pane, -o,4%. «Il tema del prezzo rimane centrale – osserva Camilla Silva, manager client servite di Iri – con impatto negativo per le categorie della prima colazione. Nei prodotti da forno e nei cereali, la categoria più pesante, il trend è stabile a valore e in flessione a volume».