La digestione anaerobica di matrici agro-zootecniche è un processo biologico sano e il digestato che ne deriva è utilizzabile senza timori persino sui terreni dedicati alle produzioni DOP. E’ quanto emerge da due studi condotti sul biogas in agricoltura dal Crpa di Reggio Emilia e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza illustrati quest’oggi nella giornata inaugurale di Fieragricola a Verona. Lo studio era finalizzato a indagare i rischi igienico sanitari per i prodotti Dop e per la salute umana legati all’uso agronomico del digestato: il prodotto in uscita dagli impianti a biogas in agricoltura può essere infatti utilizzato come fertilizzante. I due progetti di ricerca, “BiogasDop” finanziato dal Mipaaf e “Biogas micotossine clostridi” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, sono stati condotti sia su scala reale, con il coinvolgimento di 6 impianti di biogas nel territorio di produzione del Grana Padano DOP e del Parmigiano Reggiano DOP, sia in laboratorio con un impianto pilota.
La ricerca, che ha visto la collaborazione dei Consorzi di Tutela del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano e del Cib, Consorzio Italiano Biogas, si è concentrata su tre ambiti: l’analisi degli aspetti igienico sanitari dei digestati, la presenza e il comportamento dei batteri clostridi nella fase di digestione anaerobica e infine gli effetti di abbattimento di quest’ultima sulle micotossine di farine di mais contaminate.
Lo stato igienico-sanitario dei digestati migliora ulteriormente nella fase di stoccaggio. Gli studi hanno poi escluso che la digestione anaerobica possa causare un aumento del contenuto di patogeni nel digestato.”Auspichiamo che con questi studi – sottolinea Piero Gattoni, presidente del Cib – si abbattano finalmente un po’ di muri di diffidenza verso il digestato, che la normativa europea include tra i fertilizzanti utilizzabili in agricoltura biologica“.
Fonte: Panorama.it