L’ agroalimentare nell’area sud orientale della Sicilia. Dopo gli scontati via libera prima della Regione e successivamente del Ministero delle Politiche Agricole, ora anche l’ultimo ostacolo, quello di Bruxelles e del possibile veto dell’Unione Europea, è stato superato. Per cui il datterino prodotto nei comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero e Noto nel siracusano nonché Ispica nel ragusano, rientra, a tutti gli effetti tra le specie di pomodoro che godono della certificazione IGP. Un marchio di qualità, che garantisce i consumatori.
Per rendersi conto della dimensione economica di questa decisione, basta fornire qualche cifra: nella filiera del pomodoro Pachino sono complessivamente occupati circa 5 mila addetti. Il prodotto interno lordo totale del coni prensorio ortofrutticolo di Pachino si attesta sugli 80 milioni, se si conside rano i prezzi al consumo, di cui il pomodoro a marchio IGP, con i suoi 6 milioni di chili certificati, rappresenta attualmente 24 milioni, pari a circa il 30%. La quota di export dell’intero comprensorio di Pachino si aggira oggi attorno al 23% della produzione, che, oltre al pomodoro, riguarda anche zucchine, angurie e meloni. Prima del via libera comunitario erano tre le ti pologie di pomodoro Igp di Pachino: il ciliegino, a cui si deve la maggiore notorietà del nome, poi il tondo liscio nella sua varietà a frutto singolo e a grappolo e, infine, il costoluto. Ciascuna va rietà, sia quelle invernali come il tondo liscio e il costoluto, che quelle presenti tutto l’anno come il ciliegino e il pomodoro a grappolo, rappresentano l’eccellenza del gusto grazie alle qualità uniche del territorio di produzione.
Pachino, infatti, è il Comune con il più elevato numero di ore di luce d’Europa, in base ai dati di una ricerca effet tuata dall’Enea. Ma tutti gli esperti sono convinti che un contributo decisivo all’ottima qualità del prodotto lo conferisca l’acqua salmastra proveniente dalle falde vicino al mare che è assorbita dalle piante e tramutata in zucche ro, assicurando a questo tipo di pomodoro quel gusto inconfondibilmente dolce e pieno. Con l’ottenimento della certificazione sia per la varietà di datterino detta plum che per quella chia mata mini-plum, si prevede di salire a, una produzione globale fino a 10 milioni di chili e a 30 milioni di fatturato. Con effetti certamente altrettanto benefici sull’occupazione. Nel 2002 è nato nell’area un consorzio di tutela del pomodoro di Pachino a indicazione geografica protetta che ha come mission la valorizzazione e promozione del prodotto, vigilando su usi impropri del nome che possano ingenerare confusione nei consumatori e contrastando i numerosi tentativi di contraffazione.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno