Aprire un conto online è più sostenibile che farlo in filiale, lo dimostra uno studio di Spinlife (Università di Padova) Tra le piattaforme che consentono di digitalizzare tutto il processo di acquisizione dei clienti in banca c’è quella di InfoCert (Tinexta).
Aprire un conto online è più sostenibile che farlo in filiale. Perché rispetto alla procedura standard, consente di azzerare gli spostamenti e l’utilizzo di carta, ridimensiona il consumo di energia, riducendo l’impatto ambientale.
Di quanto? «La nostra piattaforma Top (trusted onboarding platform), una soluzione di acquisizione del cliente che permette la completa digitalizzazione dei processi di identificazione e di firma, consente la riduzione fino all’86% della carbon footprint, l’impronta di carbonio», dice Carmine Auletta, chief innovation strategy officer di InfoCert (Tinexta Group), la più grande certification authority europea, attiva in oltre venti Paesi.
«Questo dato emerge da uno studio condotto da Spinlife – spinoff dell’Università di Padova – e validato da CSQA, organismo di certificazione accreditato da Accredia. La nostra piattaforma di onboarding è la prima con sigillo green: i clienti di InfoCert possono ottenere un attestato valido ai fini del bilancio di sostenibilità e nei confronti di audit Esg (analisi d’impatto ambientale, sociale e di governance ndr)».
Lo studio di Spinlife considera l’intero “ciclo di vita”: un approccio “dalla culla alla tomba”, che analizza tutte le fasi di un determinato prodotto o servizio, dalla produzione di materiali ed energia, fino alle fasi di utilizzo e fine vita, dalla costruzione allo smaltimento.
Nel caso specifico, il focus è sull’operazione di apertura di un conto corrente da parte di un utente, realizzata in modo tradizionale oppure digitale.
I ricercatori hanno preso in esame tutte le voci – dallo spostamento dell’utente per recarsi in filiale ai consumi generali legati al mantenimento operativo della sede e l’utilizzo di carta stampata per la firma e la conservazione dei contratti – e hanno misurato l’impatto della stessa operazione realizzata, questa volta, attraverso un processo totalmente dematerializzato.
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Fonte: L’economia – Corriere della sera