I rossi toscani cambiano volto grazie al progetto ideato dal Consorzio vino Chianti per il rilancio delle vendite nel periodo estivo e al quale partecipano le aziende di grande distribuzione. A spiegarne le tante sfumature è il presidente del Consorzio, Giovanni Busi.
L’etichette storiche hanno bisogno di freschezza? «Certamente il vino del Chianti non ha bisogno di presentazioni vista l’alta qualità che lo contraddistingue in tutto il mondo. Ma il calo delle vendite nel periodo estivo è un problema da affrontare, non solo con idee ma cambiando il modo in cui la clientela vede il prodotto».
Quale approccio avete adottato? «Vogliamo rendere i consumatori consapevoli del prodotto. Per farlo si deve creare una cultura del vino rosso anche in estate, quando le alte temperature non permettono di gustarne pienamente gli aromi, spostando l’attenzione del consumatore su vini bianchi e più freschi. Il vino rosso è apprezzabile a una temperatura di 16° ed è questo il cuore del progetto».
Come lo promuoverete? «Allestiremo degli stand nelle Conad da metà maggio e nei centri Coop a luglio. Qui delle hostess daranno informazioni dettagliate alla clientela sul consumo estivo del vino rosso e regaleranno alle signore un braccialetto che rileva la temperatura. Il braccialetto potrà così essere messo intorno alla bottiglia e, al raggiungimento della freschezza ideale, si potrà servire da bere. A 16° il Chianti rosso mantiene i suoi sapori e gli odori caratteristici, senza dare il senso di pesantezza che avrebbe superando i 20 gradi».
Fonte: La Nazione