Si chiama “ADO – Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna” l’innovativo progetto di valorizzazione del patrimonio viticolo abruzzese presentato recentemente dal Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo.
Promosso in collaborazione con Ager e finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, ADO vede, per la prima volta in assoluto declinata in chiave territoriale, l’applicazione delle più moderne tecnologie in vigneto, con l’obiettivo di mappare un’intera regione.
Grazie al supporto della piattaforma Enogis, vengono incrociati i dati metereologici delle 47 stazioni climatiche sparse nell’intero territorio, con lo schedario viticolo, la carta dei suoli e le serie climatiche. Attraverso quest’analisi approfondita, Consorzio e singola azienda avranno modo di valutare la vocazione di ogni singolo appezzamento di vigneto, traendone conclusioni sulle varietà piantate, orientamento e fabbisogno idrico. Con l’integrazione del nuovo supporto del bollettino fitopatologico viticolo emanato dalla Regione, ogni viticoltore avrà in mano un potentissimo strumento di valutazione a breve e lungo termine. In questo progetto sono coinvolte al massimo livello tutte le filiere collegate alla produzione integrata nel vigneto quindi produttori, tecnici di campagna e istituzioni.
“I nostri viticoltori avranno a disposizione con un solo click tutte le informazioni utili per prendere scelte non solo in campo fitosanitario ma anche in fase di nuovi impianti o rinnovo degli stessi. – racconta Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – Scelte che orientano la produzione verso una duplice sostenibilità: da un lato quella ambientale, attraverso la tutela dell’operatore su tutto il comprensorio di riferimento, per ridurre al minimo l’uso di fitofarmaci solo quando necessari, dall’altro quella economica, con la possibilità di piantare vigneto e varietà nel posto giusto”
Approfondimento e studio applicato anche nella selezione di nuove varietà, che è alla base delle sperimentazioni condotte con vigneti resistenti da parte del Consorzio con il prezioso supporto dell’istituto tecnico agrario Ridolfi-Zimarino di Scerni. Quest’anno sono state piantate 18 varietà resistenti, messe a confronto con le varietà autoctone per verificare la possibilità di introdurle nel registro regionale e poterle utilizzare nella produzione a IGT. Un progetto che nell’arco di 5 anni darà la possibilità ai viticoltori di ampliare le scelte viticole soprattutto in areali più soggetti a fitopatologie. “Sperimentazioni fondamentali in un contesto di cambiamento climatico – continua Nicodemi – anche alla luce di quanto successo lo scorso anno con i focolai di peronospora, di cui stiamo ancora attendendo i risarcimenti. Dobbiamo quindi trovare soluzioni preventive per preservare la redditività dei nostri viticoltori e sostenere così la produzione vitivinicola abruzzese.”
Fonte: Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo