Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Vini Colli Euganei vede confermato per il suo secondo mandato il Presidente Marco Calaon che sarà affiancato da una squadra di giovani viticoltori.
A partire dalla giovanissima Giorgia Veronese, titolare dell’omonima azienda di Valnogaredo, nominata vicepresidente assieme a Nicola Selmin dell’Azienda il Pianzio di Galzignano Terme.
I due vice sono entrati nelle rispettive aziende partendo dalla gavetta, per arrivare oggi ad affiancare i genitori nella conduzione delle cantine. Tra gli altri volti nuovi del Consiglio troviamo Diego Bonato dell’azienda Reassi di Rovolon, che assieme ai riconfermati Emanuele Calaon (Bacco e Arianna), Emanuele Gambalonga (Tenuta Gambalonga), Simone Dalla Montà (Le Abane), Martino Benato (Vigne al Colle) e Lorenzo Bertin (Cantina Colli Euganei), hanno raccolto la sfida del prossimo quadriennio di gestione dell’organo consortile.
Se per il programma degli eventi si naviga ancora a vista, per un’importante attività di ricerca e di studio per la valorizzazione della DOP Colli Euganei i ferri sono già in acqua. Sono attese infatti per i primi mesi dell’anno un paio di pubblicazioni tecniche firmate da Attilio Scienza e Serena Imazio ed è al via un importante lavoro che delineerà i cru del territorio.
Qualcuno ha pronosticato che il 2021 sarà l’anno dei Colli Euganei, quello che li porterà finalmente ai meritati onori delle cronache del mondo del vino. A confermare l’adagio che non tutto il male vien per nuocere, sono gli effetti mediatici legati all’istituzione di Vo’ prima zona rossa d’Italia. Gli Euganei infatti, sono passati dall’essere additati come untori a essere portati nel famoso palmo di mano come esempio virtuoso e salvifico dell’intera penisola. La piazza di Vo’, dove si affaccia anche la sede del Consorzio Vini, nel corso dell’estate appena trascorsa ha fatto da quinta scenica ai selfie di visitatori e turisti. Tutti improvvisamente volevano una foto davanti a quel municipio con la scritta Vo’ che per mesi aveva accompagnato le cronache nazionali. Il Washington post nel raccontare della pandemia ha citato il paese definendolo “wine district”.
I Colli Euganei, una piccola Bordeaux incastonata nel cuore della pianura padana, può vantare, documenti storici alla mano, di essere stata una delle culle dei primi bordolesi italiani. Si riparte dunque senza paura e sempre più consapevoli del valore del territorio e dell’importanza di una gestione sostenibile dello stesso.
Fonte: Consorzio Vini Colli Euganei