Il 2022 è un anno molto speciale per lo Speck Alto Adige IGP e, soprattutto, per il suo Consorzio, che spegne le sue prime 30 candeline.
Era il lontano 1992 quando i 17 produttori originari costituirono il Consorzio Tutela Speck Alto Adige, amministrato dalla Camera di Commercio di Bolzano, per promuovere e tutelare un prodotto con una storia centenaria, vero e proprio emblema dell’Alto Adige.
Lo Speck Alto Adige IGP, infatti, può vantare una storia lunga e ricca di tradizione. È un prodotto popolare, che nasce dalla necessità di conservare a lungo la carne fresca, per poi consumarla tutto l’anno. Ma non solo. Lo speck è anche il trait d’union tra due culture produttive: quella mediterranea del prosciutto, che prevede l’essicazione all’aria, e quella nordeuropea, che predilige l’affumicatura. Una simbiosi che lo rende inconfondibile e che gli è valso, a partire dal 1996, il sigillo di qualità “Indicazione Geografica Protetta” (IGP) da parte dell’Unione Europea.
“La registrazione dello Speck Alto Adige nell’elenco dei prodotti IGP ha dato a tutti noi la possibilità di presentarci sul mercato insieme, forti della nostra unione e della particolarità del prodotto. Grazie a questa forza, il marchio Speck Alto Adige IGP è oggi riconosciuto sia a livello nazionale che fuori dai confini dell’Italia, a dimostrazione di una crescita ben guidata negli ultimi anni. Questi primi 30 anni del Consorzio ci hanno dimostrato la forza del nostro amato prodotto e, al contempo, ci hanno fatto capire quanto sia importante affrontare il mercato insieme, uniti. In più, ci siamo resi ancora più conto di quanto qualità, tradizione e territorio facciano la differenza” ha commentato Paul Recla, presidente del Consorzio Tutela Speck Alto Adige.
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Fonte: www.foodaffairs.it