Il Consorzio del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Radicchio Variegato di Castelfranco IGP guarda al futuro delle varietà che da 23 anni tutela, e lo fa attraverso un convegno dal titolo “Il radicchio si interroga sul suo futuro”. Un prodotto che registra un trend in continua crescita dal 2015, ma che necessita di pianificare il prossimo futuro per mettersi in gioco anche in ottica globale e non solo territoriale.
Al convegno è intervenuta, tra gli altri, Roberta Garibaldi, docente e componente di presidenza della Società Italiana Scienze del Turismo: «Oggi la ricchezza enogastronomica è considerata uno degli elementi più rilevanti per la scelta della meta turistica. La totalità dei turisti vuole vivere esperienze enogastronomiche (86%), quello che emerge è che c’è un forte gap tra domanda e offerta, perché spesso le aziende alimentari non sono preparate a rispondere ad un segmento di domanda affine al loro core business. Il turismo enogastonomico è turismo culturale perché deve intrecciare tre elementi: prodotto, storia, servizio. Da considerare inoltre in un’ottica di accoglienza finalizzata alla valorizzazione del Radicchio Rosso di Treviso IGP che a richiedere esperienze sono, non solo i turisti abbienti, ma anche i giovani e i millennials».
Al convegno presenti anche Roberto della Casa, docente, fondatore e coordinatore di Italiafruit News; Maria Chiara Ferrarese, vice direttore CSQA di Thiene; Paolo Fontana, presidente di World Bio diversiryAssociation.
Fonte: La Tribuna di Treviso