I Consorzi, le aziende consociate AFIDOP e tutto il network degli stakeholder vicini ad AFIDOP si attivano sui propri canali social per ribadire con forza e in maniera coordinata il proprio dissenso al Nutri–Score attraverso l’hashtag #ConiFormaggiDOPeIGP
Il “Nutri–Score“ è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare attraverso l’utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni (dal verde al rosso) e una alfabetica (dalla A alla E). La valutazione tiene conto di variabili negative (energia, zuccheri, acidi grassi, sale…) e positive (quantità di frutta e verdura, fibre, proteine, legumi…) calcolate su una base di riferimento di 100 g di prodotto.
A livello europeo, nell’ambito della strategia comunitaria Farm to Fork (che include aspetti di sostenibilità delle diete alimentari), è in discussione la scelta di questo sistema di etichettatura dei cibi fronte–pacco (da aggiungere all’etichetta con i valori nutrizionali già presente sulle confezioni, sicuramente più idonea ad aiutare i consumatori a compiere scelte alimentari sane).
Intuitivamente, i cibi dal “semaforo verde” sono da preferire rispetto a quelli dal “semaforo rosso”, ma si tratta di un sistema di etichettatura semplicistico che penalizza la dieta mediterranea (considerata la migliore al mondo nel 2022 dall’US News & World Report).
L’etichettatura supplementare sarà scelta dalla Commissione Europea entro il 2022 e verrà obbligatoriamente adottata in tutti i Paesi della Comunità Europea. Ma l’etichettatura nutrizionale classica è già sufficiente, in quanto fornisce ai consumatori tutti gli elementi possibili per valutare un prodotto non solo per la sua qualità e tipicità, ma anche per le sue caratteristiche intrinseche.
Nell’etichetta nutrizionale, infatti, si riportano sempre i valori per 100 g di prodotto e solitamente anche quelli per la porzione giornaliera consigliata, in quanto non avrebbe senso confrontare 100 g, ad esempio, di formaggio e 100 g di olio, per due motivi fondamentali: si tratta di due alimenti completamente diversi e praticamente nessuno assume giornalmente una quantità simile di questi prodotti. I valori più utili al consumatore, dunque, sono quelli relativi alla porzione.