L’Arena
Il Consorzio Tutela Vini Valpolicella apre anche il fronte della lotta alla contraffazione e vince una battaglia: sono stati rimossi dai relativi siti internet alcuni dei kit per la fabbricazione «fai da te» di vini riconducibili alle denominazioni della Doc Valpolicella. Il Consorzio ha deciso di procedere direttamente in seguito alle comunicazioni ricevute dalla Camera di Commercio di Verona e dalla presidenza della Federdoc. Sulla scorta delle azioni intraprese dalla Camera di Commercio a tutela del marchio collettivo, attraverso uno studio legale incaricato il Consorzio ha provveduto, informa una nota dell’ente consortile, all’acquisto via internet delle confezioni segnalate e alla rilevazione delle indicazioni contenute in etichetta. Allo stesso tempo Federdoc ha inviato una lettera al ministero delle Politiche Agricole e al ministero degli Esteri per sollecitare interventi adeguati contro queste contraffazioni commercializzate in rete. Sono stati quindi acquistati via internet tre «wine making kit» («attrezzatura perla produzione di vino») contraddistinti dalla denominazione Amarone: due negli Stati Uniti e uno nel Regno Unito e fanno capo a tre diversi produttori canadesi. E si tratta di prodotti Winemakingkit denominati «Amarone» di RJ Spagnols, «Chateau classico italian Amarone» e «Selection international italian Amarone», acquistati rispettivamente ad un prezzo di 106.99 dollari, 85,77 dollari e di 117,50 sterline. Contengono perlopiù succo d’uva concentrato, bucce d’uva, tannino, ammonio, fosfato, solfiti, bentonite, quercia, solfiti, lieviti, enzimi vari e altri ingredienti. Alla luce dei riscontri effettuati – continua la nota – è stato dato mandato allo studio legale di richiedere l’eliminazione degli annunci dai siti di e-commerce.
20130618_Arena.pdf