Gente
Quel pezzo di formaggio che ha fatto la muffa. Un panino indurito. La confezione di yogurt 3×2 ormai scaduta. E quel cespo di insalata ingiallita che fa tanta tristezza. Tutto inesorabilmente, passa dal frigo alla pattumiera. È una scena, questa, che per sei italiani su dieci si ripete puntualmente una volta a settimana. Perchè nel nostro Paese ogni annosi spreca cibo per 39 miliardi di euro. Quasi il doppio del valore complessivo dell’Imu che abbiamo pagato nel 2012. Una cifra impressionante che, se suddivisa, corrisponde a 1.600 euro per ciascuna famiglia italiana. E per dare l’idea del bendidio gettato al vento, sono 46mila le tonnellate di alimenti buttati dalla grande distribuzione nel 2011 e solamente in lombardia. Numeri da far accapponare la pelle soprattutto pensando a quel 25% di italiani che sono a rischio povertà. Eppure si continua a sprecare come ben dimostra la ricerca diffusa da Last Minute Market, la società nata da una costola dell’Università di Bologna che si occupa di “salvare” a fini solidali quei cibi che altrimenti sarebbero gettati da supermercati e mense.