Il Mattino
Nessuna frode, né ipotesi accusatorie legate alla camorra: l’inchiesta sul «Mozzarella-gate» riceve una nuova, pesante bocciatura. Dopo quella del gip, impugnata dalla Procura antimafia, è stato il Tribunale del Riesame – con un provvedimento depositato ieri a sgombrare dubbi dalla pesante accusa che pendeva sul capo di una quarantina di produttori caseari (titolari di 28 attività operanti tra Caserta, Napoli, ma anche in altre regioni d’Italia), alcuni dei quali destinatari di una richiesta d’arresto e di sequestro dei loro stabilimenti. Richieste che il gip Anita Polito del Tribunale di Napoli rigettò, in entrambi i casi, nel luglio dello scorso anno. Per 19 di loro, era stata avanzata una richiesta di arresto respinta dal Gip così come quella del sequestro delle loro aziende. Di qui, il ricorso presentato dalla Procura antimafia e la decisione dell’ottava sezione del Tribunale della Libertà che ha ritenuto giuste le argomentazioni sul rigetto da parte del giudice. Il caso giudiziario – che ha tenuto con il fiato sospeso decine di imprenditori, sollevati ora dalla decisione collegiale – finì anche all’attenzione di una trasmissione tv «Servizio Pubblico» in onda su La 7, la cui registrazione è stata peraltro allegata agli atti come prova d’accusa davanti al Riesame che però non l’ha ritenuta utilizzabile.
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