L’Unione Sarda.
Il biologico piace ai sardi ma si piazza bene anche oltre Tirreno. Nell’Isola sono ben quattro le organizzazioni di produttori attive, oltre la media delle altre regioni italiane, e le stime di crescita sono più che buone. A dirlo sono le associazioni di categoria che anzi chiedono che vengano investiti nuovi fondi. In totale gli imprenditori sardi aderenti alle Op sono 466 cori un fatturato che al 31 dicembre scorso ammontava a 8.750.000 euro. La produzione spazia dai latticini agli ortaggi, dalla carne alla frutta e viene richiesta soprattutto da fuori «visto che i consumi sardi sono limitati dalla popolazione poco numerosa», fa notare Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna. «I margini di crescita sono però ampi perché la domanda è forte». D’accordo sul punto anche il direttore Cia per la provincia di Cagliari, Alessandro Vacca: «Ci sono buone prospettive, c’è la richiesta qui nell’Isola e ma va bene anche l’export». Il direttore di Confagricoltura Sardegna Maurizio Onorato fa invece notare che nel settore «i consumi sono cresciuti nei primi dieci mesi del 2013 del 7,5% nella spesa domestica con un +30% rispetto all’ultimo decennio».
LUNIONE_SARDA.pdf