L’Informatore Agrario
Un successo sancito da una batteria di dati tutti positivi. Dai consumi, che avanzano a tassi a doppia cifra, a una platea di operatori sempre più ampia. In un’annata, il 2013, che ha visto crescere ulteriormente le superfici investite, già aumentate nel corso del 2012. Una piena affermazione per l’agricoltura biologica, di cui l’Italia resta leader in Europa, ma soprattutto un risultato in netta controtendenza con la dinamica della spesa alimentare, in ulteriore contrazione, e con la persistente debolezza del quadro economico generale. I numeri pubblicati da Sinab, il Sistema informativo sull’agricoltura biologica del Mipaaf, e da Ismea, che nel bio monitora l’andamento delle vendite nella distribuzione moderna, non lasciano adito a dubbi. Per i consumi è balzo record: nei primi 5 mesi di quest’anno gli acquisti sono cresciuti di oltre il 17% in valore, mentre nello stesso periodo la spesa complessiva in alimenti e bevande ha fatto segnare una contrazione dell’ 1,4%. Una netta divaricazione negli andamenti degli acquisti, ma soprattutto una conferma di un trend in ascesa ormai da un decennio. Con uno «strappo », in questi primi 5 mesi, rispetto al 7% di crescita (un risultato comunque significativo) registrato nel precedente biennio.
A mettere le ali al biologico hanno concorso diversi reparti. Tra i più dinamici pasta, riso e sostituti del pane, che nel complesso hanno fatto segnare un progresso di oltre il 70%. Per gli ortofrutticoli si è avuta una crescita meno eclatante, ma pur sempre sostenuta, cori un più 11% registrato fino al mese di maggio. A livello poi di singole referenze, le più gettonate restano le uova, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa complessiva. Pesano nella sporta bio anche latte e sostituti del pane, mentre i dati di reparto assegnano il primato agli ortofrutticoli che, tra freschi e lavorati, rappresentano un 30% della spesa complessiva.