La qualità remunera gli allevatori. Circa 70 cent al litro, 10 cent più dei prezzi migliori. Il rovescio della medaglia è che lo stress da siccità ha comportato una minore produzione del 10%.
Circa 70 cent al litro, 10 cent più dei prezzi migliori. Il rovescio della medaglia è che lo stress da siccità– mancanza d’acqua e alte temperature dell’anno scorso – ha comportato una minore produzione del 10%.
È quanto gli allevatori hanno appreso nel corso della loro assemblea svoltasi mercoledì pomeriggio presso l’hangar ex base militare in Pian Cansiglio di Veneto Agricoltura.
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La diminuzione è dipesa dal caldo anomalo e dalla siccità che hanno influito sul pascolamento delle mucche e sull’erba disponibile; infatti si è determinata una minor produzione di foraggio.
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«Un risultato positivo quindi», ha osservato Breda, «che ha determinato la possibilità di liquidare il latte biologico conferito dai socia 69,15 euro all’ettolitro, a fronte di un prezzo medio nazionale di 60,57 euro, e tedesco di 60,73 euro. E a fronte di un prezzo medio nazionale per il latte convenzionale non biologico pagato agli allevatori di 48 euro all’ettolitro».
Un risultato remunerativo unico in Veneto per gli allevatori e che premia la ottimale gestione del Centro e la qualità del latte e dei prodotti del Cansiglio, sottoposti peraltro alla Certificazione dei marchi e delle produzioni lattiere con i Progetti Fitoche cui partecipano 5 latterie montane, al Progetto Sviluppo con CSQA per la valorizzazione dei prodotti e dell’Altopiano Cansiglio, al progetto Biodiversity Friend per i pascoli e i foraggi, e Ibfoam per maggior benessere animale e giustizia sociale. F. D. M.
Fonte: Corriere delle Alpi