Nel gennaio 2010 in Italia, a Siena, la Fondazione Qualivita ha risposto alla chiamata diretta della divisione per la Proprietà Intellettuale (oggi divisione per i Nuovi Business e la Proprietà Intellettuale dell’ufficio per l’Industria Alimentare) del Ministero dell’Agricoltura, della Foresta e della Pesca del Giappone (MAFF), che aveva scelto la Fondazione Qualivita per studiare direttamente i meccanismi che regolano le IG europee e valutare, anche dopo la visita di alcune realtà di produzione DOP IGP (Pecorino Toscano DOP e Prosciutto Toscano DOP) del territorio, la possibilità di introdurre un sistema di Indicazioni Geografiche unificato, equivalente al sistema europeo che classifica e tutela i prodotti agroalimentari di determinati territori e regioni.
Fino a quel momento, in Giappone, esistevano solo varie forme di riconoscimento di origine per i prodotti tipici, ma non un sistema IG unificato di standard internazionale. Prima, il sistema IG giapponese riguardava esclusivamente vini, distillati e sake riconosciuti ufficialmente dalla National Tax Agency. Dal 2005, il Japan Food Industry Center (JAFIC), emanazione del MAFF, aveva ideato e applicato un sistema di indicatori a livello nazionale, in pratica un riconoscimento, simile a una vera IG, di “Autentico Prodotto del Territorio di Origine”, con lo scopo di valorizzare e riconoscere specifici prodotti, in attesa che si introducesse l’attuale sistema. Dopo l’incontro di Siena, la Fondazione Qualivita è stata partner per il MAFF giapponese, sia per l’elaborazione legislativa, che per l’analisi dei dettagli del sistema europeo (controlli, penali ecc.), dando un contributo italiano alla cultura dell’indicazione geografica in un Paese di grande tradizione culinaria come il Giappone.
Fonte: Fondazione Qualivita