Lungo l’intera filiera fino allo scaffale e all’online, l’azione di tutela che garantisce origine e sicurezza. Intervista a Felice Assenza, Capo Dipartimento ICQRF
Il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari – ICQRF – organo di controllo ufficiale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è la maggiore realtà europea di controllo dell’agroalimentare. Il dipartimento ha il compito di prevenire e reprimere le frodi relative ai prodotti agroalimentari e ai mezzi tecnici usati in agricoltura (mangimi, sementi, fertilizzanti e prodotti fitosanitari) con l’obiettivo di tutelare i consumatori, i produttori e le produzioni di qualità DOP, IGP. La responsabilità del controllo della qualità dei prodotti agroalimentari italiani e la prevenzione delle frodi sono un compito estremamente delicato. Per saperne di più, Consortium ha intervistato il nuovo Capo Dipartimento ICQRF Felice Assenza.
Quali sono le principali attività messe in atto da ICQRF sul tema sicurezza e controlli nel settore agroalimentare, in particolare nell’ambito delle produzioni DOP IGP?
ICQRF svolge un’intensa attività sul campo della sicurezza, salubrità e qualità degli alimenti. Questo lavoro viene svolto attraverso un’importante fase di programmazione annuale che viene svolta a livello di Direzioni Generali e che riguarda i singoli settori produttivi e le relative attività di controllo. Vorrei evidenziare che il Dipartimento, attraverso le attività di due Direzioni Generali e con 29 uffici territoriali e 5 laboratori di analisi, rappresenta certamente il più importante presidio di controllo a garanzia della qualità dell’agroalimentare italiano. Nonostante un anno particolarmente difficoltoso, dovuto alla pandemia da Covid-19, l’ICQRF è riuscito, anche nel 2020, a mantenere un trend crescente nel numero dei controlli effettuati; infatti, con circa 71.000 controlli, di cui 58.500 ispettivi e 12.200 analitici, circa 37.500 operatori ispezionati e oltre 76.000 prodotti controllati, l’ICQRF si conferma tra le principali Autorità antifrode nel food a livello mondiale. Questo risultato è dovuto all’enorme impegno, professionalità e devozione al lavoro delle donne e uomini dell’ICQRF che attraverso il loro lavoro quotidiano, spesso nell’ombra, garantiscono la sicurezza e la qualità delle nostre produzioni agroalimentari. Inoltre, mi sento di ringraziare il mio predecessore Stefano Vaccari per il suo contributo per la crescita dell’Ispettorato sotto tutti i profili, a livello nazionale e internazionale. Il contrasto ai comportamenti criminosi è stato particolarmente intenso con 160 notizie di reato e oltre 4.000 contestazioni amministrative, alle quali si aggiungono circa 5.000 diffide emesse nei confronti degli operatori e il sequestro di prodotti e beni per un valore di oltre 27 milioni di euro. In questo contesto, la tutela delle Indicazioni Geografiche, maggior espressione della qualità e reputazione dell’agroalimentare italiano è uno dei nostri compiti più sensibili e di primaria importanza. Su questo campo l’attenzione e l’impegno profusi dall’ICQRF sono al massimo livello da sempre. Le attività svolte dall’ ICQRF a difesa delle Indicazioni Geografiche sono molteplici, sia a livello nazionale che internazionale. Il “modello ICQRF” è basato su un mix di strumenti previsti dalla normativa dell’Unione Europea (Autorità ex-officio e Organismo di contatto vitivinicolo) e altri strumenti che possiamo definire “innovativi” per una pubblica amministrazione, rappresentati dai protocolli d’intesa e collaborazioni con le principali piattaforme di commercio elettronico (Ebay, Alibaba e Amazon). L’esperienza ICQRF nel contrasto alle frodi on line è il punto di riferimento a livello UE, soprattutto grazie ai risultati ottenuti e alla tempestività con la quale si giunge alla rimozione delle inserzioni ingannevoli per i consumatori e dannose per la reputazione dei prodotti a Indicazione Geografica. Su questo versante stiamo lavorando cercando di espandere il campo di attuazione con altri giganti del web, quali ad esempio Rakuten. ICQRF svolge anche un’intensa attività di contrasto al crimine agroalimentare. Gli Ispettori dell’ICQRF hanno qualifica di Ufficiali di Polizia giudiziaria. ICQRF ha in carico le maggiori indagini penali sull’agroalimentare in Italia. Tra queste, nel 2020, cito l’Operazione Lysios, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, in collaborazione con la Guardia di Finanza i Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, che ha portato al sequestro di un laboratorio clandestino e di uno stabilimento enologico, entrambi con sede a Partinico, di grandi quantità di zucchero solido e di zucchero già disciolto in acqua, nonché di vini e mosti recanti Indicazioni Geografiche o Denominazioni di Origine contraffatti e sofisticati con zucchero e acqua. In ultimo, per citare alcuni dati, evidenzio che nel 2020 a tutela delle Indicazioni Geografiche sono stati effettuati oltre 13.000 controlli ispettivi e circa 3.500 controlli analitici, che hanno portato al sequestro di prodotti e beni per un valore superiore a 3 milioni di €, a circa 1.700 contestazioni amministrative e a 1.500 diffide.
L’ICQRF è Autorità ex Officio per l’Italia e rappresenta una delle maggiori realtà europee per il controllo dell’agroalimentare. La realtà italiana è molto diversa da quella di altri Paesi europei? Avete spesso rapporti di collaborazione internazionale?
È vero; può sembrare che la realtà italiana sul campo della difesa della qualità delle produzioni sia diversa dagli altri Paesi dell’Unione Europea. In realtà la dimensione della difesa della qualità delle produzioni agroalimentari negli anni si è molto rafforzata, anche tra i nostri partner europei. Nel 2012 ci fu un intenso negoziato in Consiglio UE che condusse all’adozione del “pacchetto qualità” nell’ambito del quale venne inserita, come ricorderete, la protezione ex officio. Quello che ricordo è che questa previsione era considerata dai miei colleghi di Bruxelles come una fastidiosa incombenza e una concessione all’Italia che da sempre ha chiesto maggiori garanzie a protezione delle proprie Indicazioni Geografiche. Nel corso di questi anni anche i nostri partner europei si sono resi conto dell’importanza anche strategica e del valore della qualità delle produzioni agroalimentari, così come della necessità di un adeguato sistema di tutela. Oggi possiamo dire che la protezione ex officio è un modello efficiente di collaborazione e cooperazione tra Paesi dell’Unione Europea a difesa delle loro produzioni di qualità. Tornando alla domanda, a livello europeo, ICQRF è Autorità italiana ex officio (cioè per gli interventi a protezione di tutti i prodotti europei a DOP e IGP) e organismo di contatto sul vino, responsabile dei rapporti con la Commissione, gli omologhi organismi di contatto di altri Stati membri e i Paesi terzi. Questa attività viene svolta anche grazie a specifici accordi di cooperazione, come nel caso del Ministero tedesco BMEL e i Länder. ICQRF effettua il maggior numero di controlli antifrode in Europa sulle produzioni di qualità. Negli ultimi 5 anni gli interventi ICQRF a tutela dei prodotti italiani fuori dei confini nazionali e sul web sono stati oltre 4.400, di cui circa 1.850 richieste di protezione inoltrate ad altre Autorità internazionali e 2.618 rimozioni di inserzioni irregolari sul web.
In questo periodo si parla spesso delle molte autorità che controllano il sistema alimentare. In questi anni le aziende si sono anche lamentate per l’eccesso di controlli dalle varie autorità; l’ICQRF opera in collaborazione con il Comando Carabinieri per la tutela agroalimentare, e con il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera, come gestite gli interventi?
Mi rendo perfettamente conto del problema. Se da una parte è vero che una intensa attività di controllo per il settore è garanzia della qualità del sistema è altrettanto vero che questo intensificarsi dei controlli genera problematiche, rendendo anche difficoltosa la quotidiana attività degli operatori. Si tratta di cercare di ottimizzare il tutto e trovare il miglior punto di caduta partendo da un’ efficace fase di programmazione e attuazione dei controlli che vede coinvolte tutte le autorità preposte. In questo ambito, l’ICQRF da tempo cerca di limitare i casi di sovrapposizione dei controlli, promuovendo attività congiunte con altre autorità, siglando Protocolli d’Intesa con la Guardia di Finanza, con il Comando Carabinieri per la tutela agroalimentare e con il Comando generale delle Capitanerie di Porto. Come si evince dai report di attività dell’ICQRF pubblicati sul sito del Mipaaf, numerose sono le operazioni speciali coordinate da varie procure nazionali, condotte congiuntamente con altre autorità. Inoltre, attraverso il Registro Unico dei Controlli Ispettivi “RUCI”, ICQRF ha potuto ottimizzare l’attività ispettiva evitando la sovrapposizione di controlli sulle imprese agricole. A fronte di queste iniziative è necessario fare uno sforzo maggiore rendendo maggiormente operativo e partecipativo il “RUCI” ma anche attraverso una efficace fase di programmazione delle attività di controllo che vedrà un miglioramento e un rafforzamento dei “data base” e del nostro sistema di “risk analysis”. È un impegno che intendo assolvere al più presto.
In Italia l’elevato e accurato numero di interventi per la tutela della qualità e la repressione frodi porta spesso a evidenziare situazioni che in altri Paesi non Dipartimento ICQRF emergono perché i controlli sono molto più blandi se non inesistenti. È giusta questa osservazione?
Non ho le informazioni necessarie per poter giudicare l’attività di controllo di altri Paesi e mai mi permetterei di farlo. Posso solo dire che la qualità dei controlli italiani è confermata dagli audit della Commissione Europea. Il più recente, dal 7 al 25 settembre 2020, finalizzato a valutare il sistema di controlli relativo alla Denominazione d’Origine Protetta (DOP) e all’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per i prodotti vitivinicoli, ha riconosciuto che “il sistema italiano è efficace e garantisce, in linea con la normativa europea e con i disciplinari, la tutela delle produzioni e il contrasto alle frodi”.
Con questa pandemia c’è stata una forte crescita della richiesta on line di prodotti agroalimentari e vitivinicoli. Come può essere controllata questa esplosione del mercato online? La nuova frontiera del commercio elettronico impone cambiamenti nelle strategie di controllo che devono essere implementate nel settore agroalimentare da parte delle autorità di enforcement a ciò preposte?
Da diversi anni ICQRF ha posto sulle nuove frontiere dei mercati, in particolare l’e-commerce, una attenzione elevata. Sui controlli per l’e-commerce ho detto prima. Aggiungo che grazie alle professionalità e alla duttilità della nostra struttura, in un momento storico così delicato, non abbiamo avuto alcuna difficoltà e ci siamo fatti trovare pronti ad intensificare i controlli e-commerce in una fase in cui è cresciuto il ricorso a questo canale di distribuzione da parte dei consumatori. A testimonianza di quanto detto, vorrei citare i risultati ottenuti dall’ICQRF nell’azione di controllo Covid-19 promossa dalla Commissione Europea, finalizzata alla protezione dei consumatori da prodotti e integratori alimentari commercializzati sul web che promettevano azioni miracolose contro il Covid-19. Su un totale di 600 segnalazioni di irregolarità inviate da tutti gli Stati Membri, circa un terzo, riguardanti operatori non solo italiani, sono state inviate dal solo ICQRF.
Quali saranno le strategie future del Dipartimento per dare sostegno alla tutela anche a livello internazionale delle Indicazioni Geografiche italiane?
È chiaro che l’ICQRF farà la sua parte a tutela delle Indicazioni Geografiche a livello internazionale. Ma è necessario un approccio maggiormente olistico su questa problematica. Intendo dire che la qualità delle produzioni agroalimentari è un tema che deve impattare maggiormente sulle coscienze dei consumatori mondiali. Dietro un’etichetta di produzione a Indicazione Geografiche vi è un lavoro enorme, intenso e importante che garantisce il prodotto che identifica un territorio e che ne certifica in modo inequivocabile la qualità. Bisogna investire di più su questo versante a livello internazionale con maggiori attività di comunicazione e promozione nei confronti dei mercati e dei consumatori. È necessario far sì che siano i mercati stessi, ma anche i consumatori, in prima linea nella tutela delle Indicazioni Geografiche. Detto questo, certamente la struttura cercherà di sviluppare ulteriormente il modello di protezione già ben collaudato, attraverso un aumento delle collaborazioni con i marketplace e continuando a promuovere, soprattutto verso le Autorità internazionali meno sensibili al concetto di qualità legata al territorio, l’importanza del contrasto dei falsi prodotti a Indicazione Geografica anche per tutelare i propri consumatori. A tal proposito, la Commissione Europea ha affidato all’ICQRF un progetto Twinning in Georgia per strutturare il sistema dei controlli delle Indicazioni Geografiche in quel Paese e contiamo, nel prossimo futuro, di poter fornire il nostro contributo anche in altri Paesi terzi. Abbiamo anche numerosi contatti e richieste da altri Paesi Extra-UE per rapporti di collaborazione sul fronte dei controlli per la qualità delle produzioni agroalimentari il che testimonia il grande patrimonio di professionalità e l’importante reputazione dell’ICQRF a livello internazionale, ma anche una crescente attenzione sulla problematica della difesa della qualità da parte di tanti Paesi che fa ben sperare.
A cura della Redazione
Fonte: Consortium 2021_01