In dieci anni (2004-2014) l’industria alimentare ha visto aumentare il valore dell’export dell’83%; il doppio rispetto al totale dell’export italiano. L’export nazionale di settore nei primi tre mesi del 2015 si è mostrato sostanzialmente in linea con lo stesso periodo di riferimento del 2014. L’esordio del Presidente dell’ICE, Riccardo Monti, offre sicuramente prospettiva importanti per l’export agroalimentare italiano. L’80% dell’export italiano è rappresentato da marchi industriali di prestigio e da prodotti a denominazione protetta (DOP, IGP), Tra le eccellenze del Made in Italy il comparto enologico (+1,1% stil 2013) si conferma al primo posto per volumi (20,3% del totale, valore di oltre 5 miliardi di euro).
Al secondo posto il dolciario (+5,7% nell’ultimo anno): raggiunge un valore di 3.345 milioni di euro, pari al 12,3%. Trend positivo anche per latte e formaggi (+ 4,4% rispetto al 2013), che insieme rappresentano il 9,2°/e di tutti i prodotti esportati, con una quota pari a 2.488 miliardi di euro. Segno più anche per la pasta (+4,2% rispetto al 2013), che rappresenta l’8,3% dell’export alimentare, per un valore pari a 2.261 miliardi di euro. Di poco inferiore (2.088 miliardi di euro) la quota riservata agli ortaggi trasformati (passata di pomodoro in testa) che pesa il 7,7% del totale export (+ 3,7% nell’ultimo anno).
Fonte: Gambero Rosso