Tutti giù: Igt Toscana, Chianti Classico, Bolgheri, Chianti, Montalcino (con Brunello e Rosso) a Montepulciano. Cresce solo “l’altra Toscana”
Continua il trend negativo, sul mercato, per i vini rossi italiani, che rallentano le vendite e aumentano le scorte in cantina. Un andamento in linea con un periodo condizionato dalla spinta inflazionistica e quindi da un oggettivo calo del potere di acquisto dei consumatori, ma a pesare nella bilancia complessiva ci sono anche le abitudini che stanno mutando. Un quadro che sembra combaciare con la situazione della Toscana, una delle più importanti regioni enoiche italiane con i suoi prestigiosi rossi.
Leggendo i dati dell’Associazione Vini Toscani (Avito), che riunisce tutti i Consorzi del vino della regione, relativi ad imbottigliamenti e fascette, che, se non sono una fotografia precisa al millimetro del mercato, danno, comunque, un’indicazione attendibile su quanto esce dalle cantine e finisce negli scaffali della distribuzione e della ristorazione, in Italia e nel mondo, complessivamente, dall’1 gennaio al 31 ottobre 2023, sono stati immessi sul mercato poco più di un milione e mezzo di ettolitri, con un calo dell’8% (su stesso periodo 2022).
Non mancano le (poche) eccezioni, come la Vernaccia di San Gimignano con 33.650 ettolitri (+5%), la Maremma Toscana, a 45.764 ettolitri (+5%) che vede crescere, però, il peso di un vitigno a bacca bianca come il Vermentino. Numeri in crescita anche per altre denominazioni comunque piccole in termini di volumi, come Val d’Arno di Sopra (+48%, 934 ettolitri), Orcia (+20%, 2.055 ettolitri), Pomino (+12%, 3.853 ettolitri).
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Fonte: WineNews.it