I dati fornito dal Consorzio vini del Trentino parlano chiaro: le gelate di questa primavera anomala hanno provocato danni più o meno gravi a 2.400 ettari di vigneti in Trentino, in particolar modo a 1.ooo ettari che quasi sicuramente non riusciranno a risollevarsi; ed è a fronte di tale situazione che lo stesso Consorzio – nelle persone del presidente Bruno Lutterotti e del direttore Graziano Molon – annuncia l’estensione, per la prossima vendemmia, della certificazione di sostenibilità ministeriale SQNPI all’uva di quasi tutti i produttori provinciali. Un mezzo che può diventare la carta vincente per la ripresa dell’immagine del vino trentino sul palcoscenico nazionale e internazionale.
Il Consorzio Vini del Trentino ha ottenuto da CSQA Certificazioni la certificazione a fronte del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata. Il SQNPI – adottato dalle aziende agricole aderenti al Consorzio dei Vini del Trentino – è un sistema di qualità riconosciuto dal MIPAAF che prevede l’adozione dei disciplinari di produzione integrata, oltre all’implementazione di un sistema di tracciabilità per raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo. La certificazione che è stata rilasciata al Consorzio Vini del Trentino da CSQA rappresenta un caso unico ed innovativo perché ha un impatto significativo a livello territoriale coinvolgendo inizialmente 2.361 aziende agricole (ad oggi il numero di dimensioni maggiori in assoluto) e perché nasce da un enorme lavoro di condivisione fra Consorzio, Cantine, agricoltori e istituzioni nazionali e locali.
La certificazione delle uve è guidata dal Consorzio, in un secondo step le singole cantine potranno lavorare per ottenere la certificazione del vino. La certificazione Sqnpi è un percorso difficile, che però attesta l’impatto limitato sul territorio e quindi sui cittadini e i turisti. Una volta comunicata in modo adeguato, non potrebbe diventare un veicolo di promozione del vino trentino, troppo spesso giudicato a un livello più basso rispetto ad esempio all’Alto Adige? «Prima otteniamo la certificazione e manteniamola anno dopo anno – risponde il presidente – Sul come tradurre questo elemento in marketing territoriale ci penseremo nel mesi estivi, per avere una proposta magari per il prossimo Vinitaly in aprile. Ci sono 5ooo produttori da convincere».
Fonte: Corriere del Trentino