Per quanto ci si possa perdere tra coefficienti di rivalutazione Istat, cambio storico lira-euro, qualità dei terreni e posizione geografica, un dato è fuori discussione: se aveste puntato 10 milioni di lire nel 1970 acquistando un ettaro di terreno a Montalcino, traducibili in 5mila euro attuali, il vostro investimento oggi varrebbe 900mila euro. Numericamente sono 180 volte in più, se applicate i coefficienti di cui sopra il guadagno sarebbe stato del 4500%. Sono le punte massime e minime, anche se, a dir la verità, le ultime stime parlano addirittura di un milione di euro per ettaro, se si prende come paradigma l’ultimo affare sui terreni a Montalcino rivelato dal sito Winenews.
Ma tutti questi numeri confermano un’analisi fatta da un’università americana agli albori dell’euro, che sentenziò come l’investimento in vigneti di pregio, soprattutto in Toscana, fosse di gran lunga più redditizio dell’oro, del petrolio e dei diamanti, e meno sensibile alle bolle di qualunque altra scommessa finanziaria. Montalcino è la zona d’elezione per gli enobrokers, per chi crede che i vigneti siano il modo migliore per spendere denaro e farlo fruttare, assieme ai grappoli d’uva. La media del costo per ettaro di Brunello si attesta a 600mila euro. Ma è un calcolo aritmetico, non tiene conto di quanto siano disposti a spendere milionari ammaliati dal nettare rosso.
Come è accaduto nelle più recenti compravendite di ettari a Montalcino. Se si guarda al Barolo, i prezzi sarebbero più alti, partirebbero da 1,5 milioni di euro per ettaro. Ma il mercato delle Langhe non è così movimentato come quello della Toscana. Per questo capita di rimanere sorpresi anche per l’ascesa delle quotazioni di terreni a Bolgheri: si andrebbe dai 400mila ai 500mila euro ad ettaro, in uno dei territori «più performanti del vino italiano, protagonista di una grande crescita sui mercati e nei valori fondiari», come afferma Winenews. Montepulciano e il Nobile sarebbero altalenanti.
Si racconta di compravendite su 200mila euro a ettaro, ma la media sarebbe più bassa, sui 150mila euro. Stesso discorso per il Chianti Classico, secondo gli esperti si va da 130mila a 200mila euro. Per il Morellino di Scansano e la Vernaccia di San Gimignano quotazioni decisamente sotto i 100mila euro. Non bisogna farsi ammaliare dagli affari vetrina, dagli acquisti di grandi gruppi o di magnati stranieri. Ma se tanti miliardari e grandi manager decidono di investire i suoi soldi nel vino, state pur certi che non lo fanno perché hanno alzato un po’ troppo il gomito.
Fonte: La Nazione