La Repubblica Roma
La guerra per l’olio oliva di qualità si sposta in Europa. C’è delusione trai produttori del Lazio per lo stop europeo alla legge nazionale cosiddetta “salva olio”. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio, era stata salutala con soddisfazione dagli operatori di settore. Ma poco dopo, la doccia fredda: la Commissione UE l’ha sospesa fino al 22 novembre 2013. L’esecutivo europeo ritiene il provvedimento non coerente con la legislazione comunitaria. «È uno stop che ci amareggia, ma non dimentichiamoci che era già successo in passato con l’origine obbligatoria», dice David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio e produttore di olio sabino. «Noi non ci arrendiamo, vogliamo la riammissione della legge, non possiamo fermarci qui». Il provvedimento, trai vari punti, prevede un’etichetta più chiara e a prova di indicazioni ambigue. Con le nuove regole deve essere specificata la provenienza delle olive, a prescindere dal luogo di imbottigliamento.