L’aumento dei costi di produzione del 2022 produce ancora effetti sulla filiera dei formaggi, rallentano i consumi import ed export.
I costi di produzione elevati che hanno avuto un boom nel 2022 stanno ancora producendo effetti sulla filiera del latte, con qualche segno di rallentamento sia sul fronte export, sia su quello dei consumi interni.
Secondo un report appena pubblicato da Ismea, «le consegne di latte in Italia sono nettamente inferiori rispetto allo scorso anno (-2,6% nel periodo gennaio-aprile 2023), a causa di costi di produzione ancora alti seppure in lento ma progressivo calo».
Sono infatti in contrazione sia i prezzi dell’energia sia quelli delle materie prime: il mais, ad esempio, è calato del 16% in 6 mesi. Spinto anche dalle dinamiche Ue – dove una lieve crescita della produzione e il contrarsi della domanda fa registrare una tendenza ribassista sulle quotazioni- il prezzo del latte alla stalla sta comunque progressivamente calando anche in Italia, pur risultando ancora mediamente superiore ai livelli dello scorso anno (+5,7% con una media di 52 euro per 100 litri).
Sul fronte dei formaggi «per quanto riguarda i prezzi dei principali prodotti guida, il mercato nazionale è assestato su livelli ancora elevati» con l’indice Ismea dei prezzi all’origine per i prodotti lattiero caseari che registra un +16,2% nei primi cinque mesi del 2023.
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Fonte: Il Sole 24 Ore