I Peperoni di Senise IGP e la Melanzana Rossa di Rotonda DOP sono tra i 50 prodotti alimentari italiani “più contraffatti”.
E’ quanto emerge dalle ispezioni messe in campo nel periodo estivo dall’Ispettorato centrale repressione frodi agroalimentari (Icqrf) del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha accertato irregolarità per circa il 17% dei casi. Gli ispettori hanno accertato, attraverso il controllo dei portali web di vendita in Italia e all’estero, 11 casi di tentativi di vendita di peperoni spacciati per peperoni IGP di Senise e 7 tentativi di vendita di melanzana generica spacciata per la rossa di Rotonda; entrambi i tentativi per quantitativi ingenti sono stati bloccati in tempo.
«I danni per i nostri operatori agricoli – sottolineano i presidenti della Cia Potenza Giannino Lorusso e Matera Giuseppe Stasi – sono consistenti, tenuto conto che il peperone di Senise e la melanzana rossa di Rotonda non sono gli unici prodotti “taroccati”. In questo elenco ci sono: la fragola del Metapontino, il caciocavallo, il Pecorino di Moliterno DOP, i salumi di Picerno, l’Aglianico del Vulture DOP, l’olio delle colline del Materano, la farina di grano duro “senatore” del Materano, tutti prodotti che finiscono nel giro dell’ agropirateria. Una situazione – aggiungono i dirigenti Cia – di estrema gravità. Ci troviamo di fronte a un immenso supermarket dell’agro-scorretto, del “bidone alimentare”, dove a pagare è solo il nostro Paese. E il danno, purtroppo, è destinato a crescere, visto che a livello mondiale ancora non esiste una vera tutela delle nostre eccellenze DOP, IGP, STG» . Quindi bene i controlli, quest’anno intensificati ma «ora bisogna fare qualcosa di più: il “Made in Italy” agroalimentare è un settore economicamente strategico – osserva la Cia – oltre a rappresentare un patrimonio culturale e culinario che è l’immagine stessa dell’Italia fuori dai confini nazionali» .
Fonte: Il Quatidiano del Sud