Duecentoventi denominazioni certificate nel 2018, di cui 171 Dop e 49 Igp, ovvero il 42% del totale nazionale per una quota sulla produzione che sfiora il 50%. Oltre 1,5 miliardi di bottiglie certificate per un controvalore di 6,3 miliardi di euro. Sono numeri importanti quelli relativi all’attività di certificazione di Valoritalia, società leader in Italia nelle attività di controllo sui vini a indicazione geografica, contenuti nell’Aroma Report 2018. Presentato nel cuore di Roma, nella bellissima cornice di Palazzo Firenze, il Report, che dal 2017 fornisce le principali indicazioni di carattere statistico sull’universo enoico a denominazione d’origine e sugli andamenti di settore, contiene moltissimi dati sia relativi all’organizzazione sia alle attività di certificazione suddivise prima per tipo di attività e poi, a livello regionale, con i dettagli produttivi e analitici per ogni singolo vino certificato. Una vera e propria fotografia sullo stato di salute del vino tricolore di qualità.
Per quanto riguarda più strettamente le attività di certificazione, le bottiglie tracciate nel 2018 sono state 1,56 miliardi, di cui 1,1 di vini Dop, con oltre un miliardo di contrassegni gestiti. Il valore in termini economici è pari a 6,3 miliardi di euro, di cui la metà generata nel Nord-Est e un terzo a Nord-ovest. Il Veneto è la regione leader in termini di valore del certificato: 2,5 miliardi di euro, seguito da Piemonte (1,2) ed Emilia Romagna e Lombardia (sopra i 650 milioni di euro). La denominazione che esprime il maggior valore in termini assoluti è il Prosecco Doc (1,9 miliardi di euro), seguito dalla Docg (487 milioni) e dalla Franciacorta (287 milioni). Nel 2018 Valoritalia ha analizzato oltre 47 mila campioni (97% regolari) e compiuto 12 mila verifiche ispettive (30% in cantina e 70% in campo). Sono state 2.900 le non conformità rilevate, delle quali poco meno di 300 classificate come gravi e segnalate all’Icqrf (di queste 60 hanno riguardato il Prosecco).
Fonte:Il Corriere Vinicolo