Delle Venezie DOP, la denominazione bianchista del Triveneto cresce in un anno nero come il 2023: con 1,66 milioni di ettolitri è la seconda DOP d’Italia per volumi prodotti dietro solo al Prosecco. Ora vuole confermare la sua vocazione internazionale e punta alla premiumizzazione. I dati e le strategie future presentati nella conferenza di Milano.
Anche in un annus horribilis per la produzione di vino italiano, il Pinot grigio delle Venezie mostra di godere di ottima salute. In mezzo ai cali generalizzati di volumi e fatturati dell’annata 2023, nei quali la produzione nazionale di vini a Indicazione Geografica ha registrato una flessione del -23,2% rispetto al 2022 fermandosi a 38 milioni di ettolitri, la denominazione triveneta ha confermato il suo eccellente stato di salute: 1,66 milioni di ettolitri messi in commercio, con un saldo positivo di 5 milioni di bottiglie (+2%) nell’anno solare.
La corsa dal 2007 ad oggi. La radiografia della DOP, nata nel 2016 e oggi modello di integrazione interregionale Veneto e Friuli-Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento, è stata proiettata durante una conferenza milanese ad aprile presso l’hotel Hilton Milan organizzata dal Consorzio di Tutela in collaborazione con Ismea – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.
L’incoraggiante bilancio si fa ancora più roseo se confrontato coi consuntivi di partenza del Consorzio, che nel 2017 sommavano 200 mila ettolitri. Dagli esordi «il balzo in avanti è innegabile, al di là delle aspettative iniziali», ha dichiarato il presidente del Consorzio Doc delle Venezie Albino Armani, sottolineando l’identità varietale della denominazione, di cui il Pinot grigio rappresenta il 99% della produzione. “Oggi nel Triveneto si produce l’85% del Pinot grigio italiano – e il 43% di quello globale – e si contano 25 mila ettari vitati potenzialmente destinati alla DOP Delle Venezie, con una produzione di 240 milioni di bottiglie all’anno e una filiera produttiva rappresentata da 6.141 viticoltori, 575 imprese di vinificazione e 371 imprese di imbottigliamento”.
Volumi secondi solo al Prosecco Doc. I dati contenuti nella relazione Ismea – Qualivita hanno dato risalto al ruolo assunto dal Delle Venezie DOP Pinot grigio sul panorama viticolo nazionale e delineato il suo consolidamento anche sullo scenario internazionale. In Italia, dove l’incidenza dei vini a Indicazione Geografica sul totale è passata dal 65% al 78% in 10 anni, la denominazione triveneta occupa la seconda posizione con una quota del 10% sul volume totale prodotto e ha numeri secondi solo a quelli del Prosecco DOP.
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Fonte: CiviltàdelBere.com