Italia Oggi
A un anno dallo sbarco online, sul sito del ministero dello sviluppo economico, del primo database sui marchi di qualità dei servizi, gli avvocati esperti di Intellectual property si mostrano favorevoli all’idea di far conoscere ai consumatori, in maniera chiara e trasparente, le informazioni sui marchi acquisiti dalle strutture di cui vorrebbero usufruire. E propongono dei suggerimenti per rendere più utile, per gli utenti e le imprese, questo strumento di pubblicità. Il database, istituito sulla base del decreto legislativo 25 marzo 2010, n. 59 (che nel recepire la direttiva 2006/123/Ce, ha previsto all’art. 81 uno specifico riferimento ai marchi, e altri attestati, di qualità dei servizi), contiene l’elenco dei dati relativi ai marchi di qualità dei servizi, per ora ce ne sono 74 e sono classificati secondo vari criteri di riferimento: carattere (generale o settoriale), estensione geografica (nazionale o territoriale), contenuto, caratteristiche della loro gestione (pubblica o privata).