La Stampa
Per anni, l’obesità dei bambini americani è stata considerata un problema insormontabile, troppo complicato e troppo radicato per poter essere davvero risolto. Si diceva che il cibo sano semplicemente non si vendeva non c’era richiesta e i grandi profitti si facevano altrove. La First Lady meritava investirci. Oggi però, grazie ai buoni affari che si fanno in tutto il Paese, stiamo dimostrando che questa idea è sbagliata. Ogni giorno grandi aziende americane hanno sempre più successo producendo e vendendo prodotti sani. Nel farlo, dimostrano che ciò che è buono per i bambini e per i bilanci familiari può anche essere un buon affare. Prendete l’esempio di Wal-Mart. Solo negli ultimi due anni, questa catena di negozi al dettaglio ha tagliato di 2,3 miliardi di dollari il costo di frutta e verdura per il consumatore e ridotto del 10% il contenuto di zucchero nei suoi prodotti. Contemporaneamente ha aperto 86 nuovi punti vendita in località mal servite e lanciato un programma di etichettatura che aiuta i clienti a trovare da sé i cibi sani sugli scaffali. Oggi l’azienda non solo ha visto aumentate le sue vendite di prodotti freschi, ma sta anche costruendo relazioni migliori con i suoi clienti e legami più stretti con le comunità che serve.