Ogni giorno circa 23 mila camion percorrono la Penisola su e giù per rifornire hotel, ristoranti e bar. Le emissioni di CO2 sono enormi e la sensibilità dei consumatori sta crescendo. Ma la risposta delle aziende è ancora troppo timida.
Il rapporto con il cibo è al centro di un mutamento copernicano. Sono già 6 milioni gli italiani che adottano un regime alimentare “zero rifiuti” all’interno delle proprie mura domestiche; quasi il 30% quelli che dichiarano di prestare attenzione all’impatto ambientale quando si trovano a compiere una scelta su quale prodotto acquistare.
Una sensibilità che si esprime anche fuori casa, quindi dentro bar, ristoranti e alberghi, dato che secondo il rapporto stilato da Italgrob e Censis il 91,1% delle persone apprezza i locali che comunicano in modo trasparente le proprie pratiche ecologiche.
Ma con quale reale consapevolezza? In fondo, una bottiglia d’acqua dentro il frigorifero di una caffetteria è “solamente” una bottiglia d’acqua. E invece, dietro di essa si celano centinaia di chilometri percorsi da furgoni diesel, altrettanti realizzati da coloro che esercitano l’attività di vendita e impianti logistici a volte fortemente energivori.
È la grande giostra della distribuzione food and beverage al servizio dell’Horeca, acronimo che sta per hotellerie-restaurant-café. Si tratta di un settore nevralgico della filiera alimentare italiana del fuori casa, poiché è quella che mette in collegamento i produttori di beni alimentari con i venditori finali. Un’industria che rimane spesso nell’ombra, ma che nel suo complesso vale 17 miliardi di euro di fatturato, in crescita, oltre 60 mila dipendenti e, nota dolente, 570 mila tonnellate annue di CO₂, equivalente (unità di misura utilizzata per determinare l’impatto dei gas serra sul riscaldamento globale).
Per tradurre il dato in qualcosa di concreto, sarebbe come se ogni anno venissero disboscati 78 mila campi da calcio di alberi. Il risultato è frutto della “semplice” aritmetica, basata sui 23 mila mezzi che compongono la flotta del comparto distribuzione nazionale e sui 2,3 milioni di chilometri che compiono tutti i giorni solcando le strade italiane. A mettere insieme le cifre ci ha pensato Fourgreen, società di consulenza carbonica specializzata nel food&beverage.
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Fonte: A&F – Affari&Finanza