F – EFFE
Fare la spesa può essere un’impresa più complicata del previsto. E non parliamo solo delle gravi truffe alimentari che si leggono sui giornali. A tutte noi sarà capitato di comprare un prodotto spacciato per fresco, ma che fresco non era. Nei casi più allarmanti deve intervenire la legge. In altri, più quotidiani, dobbiamo tutelarci da sole. Come? Costruendoci una cultura alimentare e imparando a riconoscere a occhio (e a naso) la qualità dei prodotti che compriamo. «Primo elemento da valutare è, ovviamente, la freschezza», spiega Roberta Schira, critico gastronomico che sul tema ha scritto un libro. «Per frutta e verdura è il grado di maturazione. Per la carne, il tempo di frollatura. Quindi, chiedete informazioni ai negozianti»
è un modo per costruire un rapporto di fiducia con loro e un test sulla loro preparazione. Se non sanno rispondere, cambiate negozio». Ma come facciamo a riconoscere da sole la qualità dei prodotti? «Con il confronto. Assaggiate tante varietà e memorizzate le sensazioni», continua, «facendo attenzione a colore, consistenza e profumo». Dalla carne al miele, ecco un vademecum per evitare le “fregature”più diffuse.