L’indagine Waste Watcher certi fica una contrazione del 25% del fenomeno in Italia E 2 su 3 vorrebbero esserepiù virtuosi
Tra chi acquista troppe cose al supermercato e non fa in tempo a consumarle, chi non presta attenzione alle date di scadenza sulle etichette, e chi cucina (o fa cucinare) porzioni eccessive per gli eventi particolari, montagne di cibo finiscono annualmente nella spazzatura. Da molti definito il principale paradosso dei tempi moderni, lo spreco alimentare resta una piaga che si rinnova di giorno in giorno nelle case – e nelle aziende – dei Paesi del primo mondo.
Anche se è in recessione, complice la criticità del periodo, la guerra e l’incidenza dell’inflazione. Lo evidenziano i dati raccolti da Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability, promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il monitoraggio Ipsos e dell’Università di Bologna realizzata in 8 Paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Olanda e Azerbaijan.
Secondo l’indagine, che assume particolare rilevanza perché diffusa alla vigilia della quarta Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari promossa dalle Nazioni Unite, in tutti e 8 i Paesi analizzati lo spreco è diminuito nell’ultimo anno: perfino negli Stati Uniti, storicamente meno attenti al fenomeno, c’è stata una contrazione del 35% del cibo andato perduto.
[…]
Fonte: Avvenire
Crediti foto: Wikimedia commons