La Repubblica Affari e Finanza
A Natale potrebbero essere 2 miliardi di euro. Una cifra mai raggiunta prima. Eppure, mentre la domanda in tema resta ferma al palo, l’export agroalimentare della Toscana s’impenna: 74 milioni di euro in più rispetto al primo semestre di quest’anno. Il 7,8% in più. Merito dell’olio (+18,3%), della pasta (+ 12%) e del vino (+7%). Ma soprattutto, al di là dei singoli prodotti, il segnale che, anche in tempi bui, sui mercati esteri la Toscana ce la può fare. Almeno quando ci prova. «Smettiamo di pensare che l’agricoltura sia la Cenerentola dell’economia, i prodotti delle nostre terre sono un motore di sviluppo per l’intera Toscana», rivendica l’assessore regionale alle politiche agricole Gianni Salvadori.
E il boom del mercato cinese, che sta in questo momento trainando l’export sembrano dargli ragione: secondo l’elaborazione di Coldiretti Toscana, il “made in Tuscany” agroalimentare è stato certificato un balzo in avanti del 37%. Grazie anzitutto al Prosciutto Toscano DOP. A riprova di un sforzo promozionale e di marketing che negli ultimi anni si è concentrato proprio nel mercato dello yuan. Sforzo però che non si è visto invece in paesi emergenti come il Vietnam, dove la presenza dell’agro alimentare italiano e toscano in particolare a livelli di testimonianza.