Ci si attende un Natale positivo sia per la salumeria e gli insaccati sia per le carni fresche tipiche dei piatti della tradizione, in Emilia-Romagna. «+5% di vendite rispetto all’anno scorso quando si registrò un calo intorno al -10% soprattutto dovuto al controverso e mal interpretato studio dell’Oms». La stima peraltro prudenziale è di Marco Guerrieri, responsabile carni Coop Italia. Continua invece spedito, confermando il trend in costante aumento, tutto il comparto delle carni biologiche o provenienti da filiere controllate, di quelle salutistiche e ad alto contenuto di servizio, dalla tartare al carpaccio fino ai piatti pronti, dove «si prevede un ulteriore incremento del +3% che si aggiunge al + 5% registrato nelle festività 2015».
Spiega il direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma DOP, Stefano Fanti: «In questo ultimo anno stiamo assistendo a una graduale ripresa dei consumi con effetti positivi per tutta la filiera, anche grazie all’attivazione nel 2015 del Piano di Regolazione dell’Offerta che ci ha permesso di determinare un equilibrio tra l’offerta produttiva e le richieste del mercato stesso». Poi con un occhio rivolto ai prosciuttifici e l’altro al compratore, ribatte: «Resta invece preoccupante il costo della materia prima attualmente molto elevato che potrà generare in futuro incertezze sui costi produttivi e, di conseguenza, sui prezzi di vendita e sulla reattività del consumatore al prezzo finale».
E ottimista anche Paolo Ferrari, presidente del Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena IGP: una produzione complessiva annua di 3 milioni di chili (circa i milione di zamponi e oltre 4 milioni di cotechini) che copre attualmente il 70% dell’intero mercato. Conta di recuperare in toto la flessione riportata lo scorso Natale (- 6%) puntando sul picco di vendite tra il 15 dicembre e il 1o gennaio. Lo storico insaccato «è sbarcato da poco anche nella Grande Mela (catena Eataly) insieme allo chef-testimoniai Massimo Bottura, in procinto di conquistare passo passo gli States e di affermarsi in Europa oltre che in Italia dove ci sono ancora interessanti margini di crescita».
Fonte: Corriere Imprese