Il bilancio della primavera negata: dalla siccità alla grandine. È una primavera senza mezze misure quella del 2024 in Piemonte. Soprattutto nella zona occidentale, a ridosso delle Alpi, fino a Torino.
Le forti grandinate, con chicchi grandi come palline da tennis, oltre a creare problemi in città hanno danneggiato diverse colture, soprattutto tra le province di Torino e Cuneo. Nel trimestre marzo-maggio le piogge hanno già battuto i record degli ultimi 70 anni: Arpa Piemonte ha registrato circa 550 mm medi, la metà delle piogge di un anno. In questa “primavera” 2024, le giornate di “pioggia significativa”, cioè superiore ai 5 mm, sono state 30.
Le precipitazioni già oltre i 750 millimetri, che in Piemonte si raggiungono in ottobre. Danni per oltre 2 milioni di euro alle colture come le ciliegie, ma ora è allarme per il riso.
Da inizio anno, le precipitazioni sul Piemonte sono state circa il doppio rispetto alla media: al 21 maggio i valori (750 mm) sono quelli di metà ottobre. I danni che nei campi vanno dal 30 all’80 per cento per le colture orticole, le nocciole, il mais, il grano pronto per il taglio, ma anche le piante da frutto e le risaie.
Se il maltempo ha procurato danni per migliaia di euro solo nell’area di Santena – dove gli asparagi sono andati sotto acqua e dove il comune ha già chiesto lo stato di calamita naturale – il conto in tutta la regione arriva a circa due milioni di euro.
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Fonte: Corriere Torino