L’SSDA ottimizza gli interventi green in allevamenti, caseifici e confezionamento. Consorzio di Tutela con Politecnico di Milano e Università Cattolica di Piacenza
Cinque anni di lavoro per realizzare il primo progetto per migliorare la sostenibilità delle produzioni DOP e IGP, promosso dal Consorzio Tutela Grana Padano, domani, giovedì 20 febbraio saranno ripercorsi in una delle sessioni di studio della decima conferenza internazionale sul tema “Prospettive mondiali sulle Indicazioni Geografiche”, organizzata a Roma nella sua sede dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, e dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Ad illustrare i risultati raggiunti Angelo Stroppa, Coordinatore Scientifico del Consorzio Grana Padano, e Federico Froldi dell’Università Cattolica di Piacenza, a nome del team di cui fanno parte Annamaria Boldini, Carlo Proserpio, Matteo Zanchi, Maurizio Moschini e Jacopo Famiglietti.
Sviluppato tra il 2017 ed il 2022, il progetto LIFE TTGG ha visto la sinergia tra Consorzio Tutela Formaggio Grana Padano, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Enersem, OriGIn, Fondazione Qualivita e CNIEL.
Dalla ricerca è nato lo Strumento di Supporto alle Decisioni Ambientali (SSDA), che permette di creare scenari di miglioramento dell’impatto ambientale con diverse azioni a vari livelli della filiera. Ai produttori di latte permette efficiente gestione degli effluenti, produzione di energie rinnovabili, ottimizzazione della mandria e provenienza geografica degli alimenti. Nei caseifici consente l’efficientamento energetico e nelle fasi di confezionamento fornisce indicazioni sulla conservazione per evitare spreco alimentare.
Il progetto LIFE TTGG e i suoi output sono scientificamente rivoluzionari nella qualità dei dati che compongono il database di riferimento per il benchmark di produzione. Grazie ai vincoli del Disciplinare di produzione, l’applicazione alla DOP rende possibile il compromesso ideale tra dato specifico e generale: l’analisi di impronta ambientale di prodotto è modellizzabile con precisione, perché i dati di partenza sono dettagliati e rende possibile un benchmark significativo secondo la metodologia Product Environmental Footprint (PEF).
Ogni attore della filiera può visionare il proprio posizionamento rispetto al benchmark continuamente aggiornato, costruito mediando le prestazioni di aziende comparabili, che possono ottenere in modo rapido e a costi contenuti le certificazioni ambientali di prodotto, tra cui quella relativa allo schema Made Green In Italy.
L’approccio, partito dall’ambito italiano, è ripetibile e scalabile a tutte le DOP e IGP su scala globale. “I risultati sono stati talmente convincenti che Consorzio Tutela, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ed Enersem – spiega il dr. Angelo Stroppa – hanno sottoscritto un nuovo accordo per aggiornare il database e favorire l’utilizzo di SSDA tra i propri consorziati e da parte delle altre DOP nazionali”.
L’SSDA pone il Consorzio di Tutela Grana Padano all’avanguardia nella ricerca della neutralità climatica, dal momento che la produzione di Grana Padano assorbe ogni anno poco più del 22% del volume di latte nazionale. Nel 2024 la produzione ha superato le 5,6 milioni di forme trasformando circa 2,95 milioni di tonnellate di latte da 3.726 stalle.