Il Grana Padano rafforzale posizioni sui mercati internazionali: nel 2013 le esportazioni del prodotto DOP più consumato al mondo sono cresciute del 6,5%, raggiungendo il tetto di 1,519 milioni di forme spedite oltre confine su una produzione totale pari a 4,56 milioni di «pezzi». Sono i numeri emersi durante l’annuale assemblea dei soci del consorzio, organizzata a Desenzano del Garda dal presidente Nicola Cesare Baldrighi e il direttore Stefano Berni. «Quello che ci siamo lasciati alle spalle è un anno particolare, nel corso del quale abbiamo smaltito i danni provocati dal sisma del 2012, che ci vede tuttora impegnati nella gestione delle forme danneggiate ha spiegato Berni -. Ma nel 2013 il Grana si è anche confermato ancora una volta come tipologia leader nel comparto dei formaggi duri italiani. Un primato che deve stimolarci a fare ancora di più, alzando il tiro contro le contraffazioni italiane e internazionali che penalizzano consumatori e produttori: un’industria parallela che provoca al nostro brand un danno economico pari ad un miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia». Anche se altre province lombarde (Mantova con 29 caseifici, e Brescia con 28) vantano primati irraggiungibili, in terra veneta è il Vicentino ad avere il record di produzione: con oltre 285mila forme prodotte, pari a oltre il 6% della produzione globale, supera il dato veronese e via via tutti gli altri. Complessivamente il Veneto vanta 26 caseifici, per un totale produttivo annuo del 18%. Sono numeri di rilievo inseriti in un contesto generale importante che Baldrighi considera ideale per affrontare la sfida di «Expo 2015»: una partita da giocare con la «forza» che deriva anche dalle indicazioni sempre più incoraggianti emerse dalle vendite all’estero, in forte crescita in tutti i Paesi strategici. Tra gli acquirenti la Germania si è confermata primo cliente con 360 milaforme (+9,5%), seguita da Usa (15Omila, +4,5%), Austria (50mila, +11%) e Spagna (45.500, +10%). «Dobbiamo prepararci nel migliore dei modi a un evento caratterizzato proprio dai temi dell’alimentazione e del cibo – ha spiegato il presidente del consorzio -. In tal senso va rafforzata la possibilità di rendere sempre più protagonista anche a livello internazionale il nostro prodotto». Per far questo è necessario intensificare la lotta contro l’agropirateria: su questo fronte Baldrighi ha promesso «un impegno sempre più serrato, basato su circa 10 mila controlli annui sia in Italia che all’estero». Ma alla lotta contro i «tarocchi» deve aggiungersi anche quellasulla distribuzione dei contributi Pac dall’Ue, che rischia di penalizzare eccessivamente il sistema produttivo del nord. In particolare si mira alla zootecnica come settore da inserire tra quelli cui sono concessi gli aiuti accoppiati.
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