“Finalmente. Trasparenza. Speranza. Sono le tre parole chiave con cui desidero commentare la firma del “decreto interministeriale per l’origine in etichetta per il latte e i prodotti trasformati”, da parte del premier Matteo Renzi e dei Ministri Maurizio Martina (Mipaaf) e Carlo Calenda (Mise), annunciata oggi dallo stesso premier davanti alla platea di Coldiretti. Finalmente, perché sono anni che ci battiamo in tutte le sedi preposte per sollecitare una soluzione definitiva in merito a questo dramma legalizzato che continua a danneggiare i produttori e i consumatori; Trasparenza, perché è un diritto poter scegliere liberamente cosa acquistare e lo si può fare solo avendo le informazioni necessarie, senza essere confusi dalla mancanza di chiarezza riportata su moltissimi prodotti similari; Speranza, perché auspichiamo che questo decreto possa essere sufficiente, insieme all’impegno del Premier Renzi e dei Ministri co-firmatari, a convincere l’Europa che sul mercato italiano dovranno approdare solo prodotti in cui sia riportata chiaramente in etichetta l’origine delle materie prime”.
Con queste parole Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano DOP, è intervenuto oggi a margine dell’intervento del Premier Matteo Renzi tenuto dal palco della Giornata nazionale del latte di Coldiretti presso Milano Congressi (Milano), dove ha annunciato la firma del decreto interministeriale per l’origine in fase di etichettatura per il latte e i prodotti trasformati”, da parte sua e dei Ministri Maurizio Martina (Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali) e Carlo Calenda (Ministro per lo sviluppo economico).
“Le recenti aperture dell’Europa in materia di etichettatura – spiega Stefano Berni – ci fanno ben sperare perché non possiamo più reggere una situazione del genere. Oltre ad un danno economico, è uno spregio nei confronti dei consumatori che sono quotidianamente ingannati e non se ne rendono conto. Nei negozi e nei supermercati è forte e in continua crescita la presenza di prodotti che per aspetto, presentazione e packaging sembrano uguali a quelli DOP o IGP, ma che nulla hanno a che vedere con il livello qualitativo degli stessi. Un danno che, solo per il Grana Padano, vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia. Si pensi, poi, che nel segmento dei grattugiati il 36% è Grana Padano, il 14% è Parmigiano Reggiano e il 50% è rappresentato dai similari, provenienti per la maggior parte dall’estero”.
“A questo punto – conclude Berni – con la firma di questo decreto e la garanzia dell’impegno da parte del Governo nell’ambito dell’etichettatura, abbiamo la certezza di non essere soli in questa battaglia che portiamo avanti da sempre. Noi ci siamo e siamo pronti ad affiancare le Istituzioni nelle azioni che vorranno mettere in campo per risolvere questo annoso problema”.