Più che l’incertezza dei consumi interni, o i dubbi sulle stime di crescita del mercato europeo, per il Consorzio di tutela del Gorgonzola il vero nemico da sconfiggere continua ad essere l’italian sounding: quel fenomeno che sfrutta la reputazione e l’attrazione del tipico formaggio muffato, il terzo prodotto italiano di denominazione di origine controllata (DOP) più venduto al mondo dopo il Grana Padano DOP e il Parmigiano Reggiano DOP. «ll nostro futuro dipende da questa battaglia», esordisce il presidente del Consorzio Renato Invernizzi, a margine dell’assemblea nazionale del Consorzio, che gestisce la marchiatura e l’intera filiera del Gorgonzola DOP. Non passa giorno, infatti, che sul mercato mondiale si trovino tipologie sempre più fantasiose di gorgonzola che di varianti legali” ne può avere soltanto due: dolce e piccante.
«Le 37 aziende socie del Consorzio, prevalentemente a gestione familiare e di medie dimensioni sono le uniche tecniche in grado di garantire il rispetto della tradizione, le proprietà organolettiche certificate e la qualità di un prodotto che rappresenta un pezzo di storia dell’industria alimentare italiana», puntualizza Invernizzi. I numeri della produzione del Gorgonzola DOP parlano di volumi cresciuti a doppia cifra nel giro di 20 anni fino a raggiungere nel 2016 un giro di affari di 720 milioni di euro, per un totale di quasi 55mila tonnellate, equivalenti a oltre 4,5 milioni di forme vendute sul mercato con un incremento rispetto al 2015 dell’1,8%, quasi 80mila forme in più. «L’obiettivo di un miliardo di euro di fatturato è a portata di mano, l’unico ostacolo è oggi rappresentato dai competitor americani che ci stanno rubando il 50% del mercato vendendo, ad un costo più basso, un prodotto di minore qualità che spacciano per gorgonzola italiano», accusa il presidente.
IL SISTEMA DEI CONTROLLI DELLA DOP
In quanto Denominazione di origine protetta, la tutela dall’Italian Sounding e la valorizzazione sui mercati del Gorgonzola DOP passano anche per la grande garanzia del piano dei controlli attivato attraverso l’organismo di certificazione indipendente, riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole, CSQA certificazioni.
Il piano dei controlli attivato per il Gorgonzola DOP prevede che per tutte le fasi del processo produttivo e per tutti gli operatori coinvolti nella filiera vengano ispezionati: ubicazione, adeguatezza strutture e/o impianti, identificazione e rintracciabilità. Specifici di ciascun operatore sono inoltre i controlli sotto indicati.
Allevamenti: conformità della specie e del latte pronto per la vendita.
Caseifici: conformità in fase di raccolta del latte, delle Materie Prime (latte, innesto/fermento e caglio) e origine del latte, del processo di trasformazione, del prodotto, della marchiatura e dell’etichettatura.
Stagionatori: conformità e origine del prodotto fresco da stagionare, del processo, del prodotto, della marchiatura e dell’etichettatura.
Il prodotto finito viene sottoposto a controllo di conformità delle caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche.
Fonte: Repubblica Affari&Finanza, Fondazione Qualivita